beta, 2011 e seg.
Alla ricerca dei mattoni della psiche (opera in progress di G.Contessa)
Non possiamo non essere figli. Non possiamo non essere fratelli in umanità
1 - Psicoma
Struttura della personalità
2 - Proteoma e Metaboloma
Funzionamento interno e relazionale
3 - Competenze/Carenze
Profili e test diagnostici
4 - Connettoma
Psicoma del soggetto plurale
Energìa

In fisica l'energia è definita come la capacità di un corpo o di un sistema di compiere lavoro e la misura di questo lavoro è a sua volta la misura dell'energia. Dal punto di vista strettamente termodinamico l'energia è definita come tutto ciò che può essere trasformato in calore a bassa temperatura.

La bioenergia è l'energia biologica, e permette alle entità biologiche (esseri viventi) di muoversi, di avere attività cerebrali e di alimentare la produzione e sintesi dei tessuti biologici.

Se vogliamo una dimostrazione pratica immediata di cosa può fare la bioenergia è sufficiente che osserviamo noi stessi. Noi utilizziamo bioenergia per muoverci, pensare e crescere. Ogni essere vivente utilizza bioenergia in modo innato e naturale, noi invece abbiamo anche imparato a controllarla e a sfruttarla, anche se non con la stessa efficacia della natura.

La denominazione di "energia psichica" prende in prestito il concetto di energia dalla fisica al fine di spiegare i fenomeni mentali. L'energia è un'"attitudine di un corpo o di un sistema di corpi a compiere un lavoro" e quella psichica si differenzia poco da tale concezione, sennonché potremmo dire che il corpo è in questo caso la mente e il lavoro è una qualsiasi produzione mentale: desideri, intenzioni, idee, motivazioni, interessi, rappresentazioni, aspettative... Energia e forza sono dunque, in psicologia, dei termini figurati, o metaforici.

Freud fece riferimento al concetto di energia psichica per coniare la nuova definizione di libido (in latino "desiderio"), che corrisponde a "l'espressione dinamica nella vita psichica della pulsione sessuale", stato di eccitazione prodotto dallo stimolo. La risposta che un uomo può dare ad uno stimolo può avvenire per istinto o per pulsione. Il primo considerato come la necessità di reagire agli stimoli mediante un comportamento innato, stereotipato e costante, secondo cui ad ogni stimolo corrisponde una prefissata risposta motoria. La seconda, invece, è descritta come la capacità umana di reagire agli stimoli senza che sia inclusa necessariamente una risposta motoria.

Il termine latino libido, letteralmente traducibile come desiderio o voluttà, identifica un concetto cardine della teoria psicoanalitica (il termine apparve per la prima volta nel V canto dell'Inferno di Dante dove incontra la regina Semiramide, che descrive come colei che "libido fè licito in sua legge"). Secondo la teoria freudiana, la libido rappresenta la pulsione principale, se non l'unica, dell'uomo: quella sessuale. Nella teoria freudiana, la libido si contrappone alla destrudo. Secondo la teoria junghiana, inoltre, la libido è una forma di energia psichica che costituisce per l'uomo una vera e proria "spinta vitale", la quale non si limita solo all'ambito sessuale.

Il termine "Analisi Bioenergetica" implica in sè un qualche concetto di energia. Lowen la chiamò "bioenergia", in senso generale, distaccandosi dalle teorie di Reich sull'esistenza di un'energia cosmica denominata "energia orgonica". L'energia di cui parla Lowen non è assimilabile solo alla libido di Freud, ma è l'energia dell'intero organismo, sono i processi energetici in generale che sono alla base della vita e di tutte le nostre attività come essere umani. Già le cellule funzionano tramite processi metabolici che implicano la produzione di energia per assolvere alle loro funzioni vitali, e noi come organismi complessi funzioniamo alla stessa maniera. Introduciamo ossigeno nel nostro organismo tramite la respirazione (precisamente tramite l'inspirazione), che verrà utilizzato, insieme ad atre tipologie di materia assunte e assimilate, nella maggior parte dei casi, tramite l'apparato digerente, per produrre l'energia di cui abbiamo bisogno per sopravvivere. Tramite l'espirazione e la defecazione espelliamo invece i materiali di scarto e rifiuto. Assume quindi grandissima importanza la respirazione, aspetto che già Reich aveva messo al centro del proprio agire terapeutico. Uno degli obiettivi dell'Analisi Bioenergetica è proprio quello di ampliare la respirazione nel paziente, cominciando dal fargli percepire quanto la sua respirazione naturale sia limitata da tensioni croniche nel suo organismo. Secondo Lowen i bambini imparano molto presto a reprimere le emozioni spiacevoli trattenendo la respirazione e, se questo meccanismo di difesa diventa abituale, si instaurano nel corpo delle tensioni croniche (a livello diaframmatico ma non solo) che limitano la respirazione e la percezione delle emozioni, soprattutto di quelle contenute nella pancia. Ampliando la respirazione con precise tecniche terapeutiche si ottiene che l'organismo dispone di maggiore energia e che il soggetto comincia a tornare in contatto con le emozioni represse potendo così integrarle all'interno della propria personalità. Parlando di processi energetici è importante sottolineare che per l'Analisi Bioenergetica la personalità può essere descritta attraverso un diagramma piramidale, alla cui base stanno i processi energetici del corpo e, salendo verso il vertice della piramide, si incontrano le sensazioni, le emozioni e l'Io. I processi energetici sono quindi alla base della personalità, ed è grazie ad essi che si manifestano sensazioni, che possono diventare emozioni che possono essere tradotte in azione tramite le funzioni dell'Io.

L'energìa è una forza aspecifica che spinge le funzioni basiche della psiche ad essere attive. Una sorta di motore delle funzioni, che ogni essere biologico riceve alla nascita e viene popolarmente chiamata "vita".