A- Problema dimensioni
1. Essenziale è definire e circoscrivere le dimensioni del
GG. Sembra inconcludente chiamare GG ogni aggregazione umana di dimensioni
superiori a quelle canoniche del piccolo gruppo (12 unità).
1.1. Organizzazione, istituzione, comunità, società,
sciame, orda, folla, mandria, stormo, banco indicano aggregazioni
ma non possono definirsi GG
1.2. Il GG è un'aggregazione di oltre 12 unità in
cui è possibile creare apprendimento, cioè cambiamenti
emozionali e comportamentali
1.3. il numero-tetto del GG dipende dal tipo di apprendimento desiderato
2. Essenziale è definire a quale tipo di apprendimento-cambiamento
puntiamo, e quale tecnica è più efficace per raggiungerli:
2.1. consapevolezza e ri-modulazione del comportamento, e delle
parti interne di ciascun membro (T-group, riequilibrio quasi-stazionario
fra l'Ordine del 0Giorno e l'Ordine
della Notte)
2.2. ampliamento delle skills operative e appartenenza (Team building-GdL,
integrazione della comunicazione, delle competenze, dei ruoli)
2.3. rispecchiamento e universalità (Gruppi di auto-aiuto-GAA,
modifica del comportamento mediante empatìa e cooperazione)
3. Per l'obiettivo 2.1. la dimensione aurea è 12 (Vedi
Psicoma). Per l'obiettivo 2.2. la dimensione aurea può
restringersi, in quanto il GdL privilegia il compito. Per l'obiettivo
2.3. la dimensione aurea può estendersi, in quanto nei GAA
è privilegiata la relazione interpersonale.
B. Fattore centrale del cambiamento
Esiste un largo consenso circa la centralità dello shock emozionale
come origine di ogni apprendimento-cambiamento. La "fusione"
relazionale richiede una elevata temperatura emotiva. La domanda
cruciale è: quanto grande può essere un gruppo perchè
possa essere portato alla temperatura emozionale necessaria all'obiettivo
dell'apprendimento-cambiamento?
Nel piccolo gruppo tre fattori (il silenzio, il ruolo non pedagogico
dello staff, la contrazione dello spazio e del tempo) si sono mostrati
sufficienti a creare la temperatura emotiva necessario all'avvìo
delle dinamiche. Anche se, in tempi recenti, i livelli generali
di anestesìa psicologica sono talic da diminuire l'efficacia
di questi tre fattori.
Va ricordato che oggi, la scena produttiva è dominata da
imprese e organizzazioni di piccole o medie dimensioni (agenzie web,
gruppi di progetto, cooperative, start-up giovanili, ecc.)
In un'aggregazione di 30-100-200 membri quali strumenti è possibile
usare con efficacia per raggiungere uno o più degli obiettivi
di apprendimento-cambiamento (2.1, 2.2, 2.3)?
C. Un po' di storia degli strumenti
Negli anni Settanta si narrava di un americano "Frustration
Group": una variante del T-Group basata su esercizi frustranti
proposti dallo staff (caccia ai lupi senza fucile, fine del riscaldamento
nella baita di montagna, fuga del cuoco, ecc.).
Sempre in quegli anni, Lapassade organizzò un seminario
con una trentina di partecipanti, residenziale e totalmente destrutturato
(all'arrivo si doveva decidere quale quota pagare, chi cucinava, in
quali stanze dormire, ecc.). Il sottoscritto sperimentò
qualcosa, con questionari ed acquari, in un grande gruppo di insegnati
(oltre 100p) al Passo della mendola, per La Scuola Editrice.
Verso la fine di quel decennio in uno dei Laboratori IRIPS di
Monselice, proponemmo la drammatizzazione di una "piccola
città" a circa 40 persone.
Agli inizi degli anni Ottanta, in un workshop europeo AIATEL di Milano,
proponemmo la drammatizzazione di un "mercato" a
circa 80 partecipanti. nello stesso decennio ARIPS sperimentava grandi
gruppi (fino a 30p) nelle comunità terapeutiche per tossicodipendenti
e Genova, Milano, Verona.
Negli anni Novanta gruppi teatrali torinesi sperimentarono esperienze
psicodrammatiche di grandi gruppi: "detenuti e carcerieri"
(in un carcere simulato) e "disabili e assistenti" (coi
disabili ammanettati alle carrozzine).
Dagli anni Novanta in poi ARIPS ha realizzato seminari, esclusivamente
per grandi gruppi di Telefono Amico (44p), ASL Cremona (30p),
Consorzio Coop.Sociali Aosta (22p) ; oltre a 30 Laboratori
di Simulazione, due dei quali online, nei quali le
plenarie di GG erano spesso preponderanti (Comune di Massa100p).
Inoltre, abbiamo sperimentato interventi in grandi comunità
territoriali con migliaia di utenti giovani (Forlì, Verona,
Lodi).
D. Ipotesi e proposte
La prima ipotesi da verificare è quella basata sulla Teoria
dello Psicoma, per la quale l'obiettivo di apprendimento 2.1.
(consapevolezza e ri-modulazione del comportamento, e delle parti
interne di ciascun membro) è impossibile in gruppi con un
numero superiore a 12.
Per verificare questa ipotesi dovremmo fare un seminario destrutturato
con 30-40 partecipanti, che inizia nel totale silenzio, con un ruolo
non pedagogico dello staff, e la contrazione dello spazio e del tempo....e
vedere cosa succede. La mia ipotesi è che, dopo un grande
caos simil-psicotico si arrivi ad una leadership di un piccolo gruppo
(élite), con i restanti partecipanti nel ruolo di seguaci.
Il piccolo gruppo dominante (oligarchìa) è la costante
della Storia, mentre democrazia e totalitarismo sono l'eccezione.
Più realistici sembrano essere gli obiettivi 2.2. (ampliamento
delle skills operative e appartenenza) e 2.3. (rispecchiamento e universalità).
Per arrivare alla giusta temperatura emozionale, necessaria al
cambiamento e al raggiungimento di questi obiettivi dobbiamo forse
utilizzare strumenti più potenti di quelli minimi usati per
l'obiettivo 2.1. Questo perchè l'aumento del numero di partecupanti
aumenta i costi e contrae inevitabilmente il tempo disponibile.
Più energìa per più persone e in meno tempo.
Fra questi strumenti più potenti proponiamo:
D.1. frequente scomposizione e ricomposizione del grande gruppo
D.2. frequente uso dell'Acquario (strumento di spettacolo e rispecchiamento)
D.3. largo uso di telecamere (per il feed-back e l'auto-controllo
in tempo reale)
D.4. teatro, psicodramma, role-playng e simulazioni (per un distacco
che favorisce l'immersione emotiva)
D.5. coreografie di gruppo e cori (per l'espressione corporea)
D.6. murales collettivi di 20-30 metri (per l'espressione grafica)
Tutto questo va applicato alle esperienze
online, che sembrano
essere quelle che domineranno il futuro, anche post-Covid.
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