Egregi Soci, cari Amici,
come già sapete ho deciso di dimettermi dalla
carica di Presidente di ARIPS ed i motivi derivano dalla complessa
situazione attuale che ha costretto tutto il nostro sistema,
e non solo ARIPS, a riflettere sul senso delle nostre attività
e a rivedere limpostazione organizzativa ed operativa
dellAssociazione. Trovo complicato ed anche inutile ricostruire
gli eventi perché ne resti memoria e preferisco esprimermi,
dato anche il lavoro che noi tutti facciamo, forse con minor
precisione, ma più aderenza a quello che sento.
Con scarsa umiltà, non considero la mia decisione
come una fuga o una dichiarazione di fallimento, ma piuttosto
come la catastrofe thomiana che produce un certo
evento. Sono del tutto convinta che i 24 anni di mia presidenza
sono stati importanti per lesistenza di ARIPS, ma ho
sempre ritenuto che lanima culturale e scientifica del
nostro gruppo sia Guido Contessa. Nelle mie affannose ricerche
di questultimo mese per individuare una strategia e
delle proposte da farVi per il futuro ho potuto constatare dalle
testimonianze, nel caso non mi fosse già ben chiaro, che la
quasi totalità delle idee e dei progetti sono stati proposti
da lui. Solo una parte minima delle iniziative presentate è
andata a buon fine nel senso che non tutte sono
state realizzate. Forse in alcune occasioni ci siamo sopravvalutati,
pensando di moltiplicare il tempo e di essere dacciaio.
Le decisioni di oggi mi sembrano più appropriate anche alle
nostre forze reali e coerenti con la mission culturale che ARIPS
ha avuto fin dallinizio. Sono particolarmente soddisfatta
di ciò.
Poiché oggi non cè stato il tempo per farlo,
permettetemi alcune considerazioni ed un veloce bilancio di
quasi un quarto di secolo di vita dove il caso e lintenzione,
gli aspetti personali e professionali, si sono mescolati ed
intrecciati consentendomi uno sviluppo ed unevoluzione
che non avrei mai potuto immaginare. Come molte altre cose,
liscrizione alla facoltà di psicologia è stata un caso,
come i due anni (!) di tirocinio in Ospedale psichiatrico, la
formazione allIRIPS, e la partecipazione alla fondazione
di ARIPS. E sempre stato, ed è ancora, una sorta di gioco
di bambole fatto da una ragazzina un po snob spinta
dallambizione e forse anche un po dallinvidia.
Come per tutti i giochi, io ho imparato unenormità
di cose e ne sono grata a tutti Voi che avete contribuito
con la Vostra presenza ed i Vostri comportamenti a farmi diventare
quella che sono oggi: forse non ancora perfetta ma sicuramente
espansa e potenziata.
A Guido sono grata per avermi insegnato la costanza
e la temerarietà e lorgoglio di sentirmi (e forse di essere)
diversa; a Vittoria devo laver imparato almeno un po
a mettermi nei panni degli altri e a ricercare percorsi
che uniscono rispettando ciascuno; a Ignazio devo laver
capito cosè la devozione e insieme la curiosità per le
cose che non conosco e che mi possono consentire una visuale
più ampia; a Ferruccio devo laver riconosciuto limportanza
della levità e l aver imparato a fidarmi nel senso profondo
del termine; ad Alberto devo laver capito cosa significa
gruppo e insieme laver provato il piacere per la crescita
e la bravura di un altro; a Cristina, infine, sono grata per
avermi insegnato a staccarmi e a lasciare autonomia e spazio
agli altri.
Non sono ovviamente tutte le cose che Vi devo
e forse non tutto lho imparato perfettamente. E
solo per dirVi grazie e perché sappiate che siete stati importanti
nellaiutarmi a svolgere il ruolo di presidente di Arips.
Sono in debito con Voi anche per aver sopportato di solito con
cortesia i miei modi in molte occasioni rudi e scorbutici e
per avermi aiutato nel compito di gestire lassociazione.
Considero una fortuna laver vissuto questi
25 anni con Voi e allARIPS e dai prossimi 25 mi aspetto
che tutti insieme facciamo dei fuochi dartificio.
Infine ringrazio Guido per aver accettato di diventare
il nuovo presidente e Voi tutti per aver appoggiato la mia proposta.
Margherita (Molinetto, 27- 06- 2002)