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ANNI DI LAVORO: LE GIORNATE DI STUDIO VERSO LA CONCLUSIONE
di Margherita Sberna
Dalla
formazione psicologica al marketing sociale: le tappe di
un cammino lungo 20 anni.
La
scorsa primavera è stata per lAssociazione una delle
più ricche di incontri e riflessioni da molto tempo in qua:
conferma che i festeggiamenti sono utili e non solo occasioni
di svago!
In
marzo, la giornata sulla formazione psicologica realizzata
alla Facoltà di Psicologia dellUniversità di Padova
ha preso in esame la situazione da più punti di vista, sottolineando
lesistenza di numerosi problemi dei quali anche lOrdine
degli Psicologi dovrebbe occuparsi per garantire la qualità
e gli spazi professionali. Problematica ed anche un po
polemica, ma estremamente aderente alla realtà, è stata
la relazione di Bellotto che ha avuto il coraggio di evidenziare
gli elementi critici di una Facoltà che rischia il collasso.
Il vero problema rimane comunque quello della professionalità
di chi si occupa di formazione, sia come didatta di Psicologia,
sia come sviluppo delle competenze psicologiche, soprattutto
in un periodo in cui il mercato è in continua espansione.
La
successiva giornata di studio era dedicata alle Comunità
Terapeutiche ed a ciò che ne determina la qualità. Lincontro
era organizzato un po diversamente rispetto agli altri
e prevedeva un momento di lavoro di gruppo per far esprimere
gli operatori presenti sulla base di stimoli su tre diversi
aspetti delle C.T.: lorganizzazione, il metodo di
lavoro, gli operatori e le loro caratteristiche. Questo
è un tema caro ad Arips che periodicamente se ne occupa
per fare il punto della situazione, anche alla luce dellevoluzione
legislativa e delle problematiche emergenti. E stato
un piacere essere ospitati da La Genovesa, una delle poche
Comunità private e laiche esistenti in Italia, con cui abbiamo
cominciato a collaborare fin dallinizio di Arips e
di cui con piacere abbiamo registrato levoluzione
e lespansione. Anche in questa occasione abbiamo potuto
constatare limpegno, la serietà, lacutezza degli
operatori, spesso più esperti e consapevoli di quanto pensano
i legislatori focalizzati in molti casi su questioni burocratico-formali.
I dirigenti e i funzionari presenti hanno mostrato di
conoscere la situazione e di avere grande interesse alla
qualità degli interventi e al patrimonio accumulato da chi
opera concretamente da anni nel settore. Ci pare un buon
segno!
I
due successivi incontri hanno affrontato il tema della valutazione
da due punti di vista. Il pomeriggio allUniversità
di Bologna, ospiti del Prof. Piazzi ordinario di sociologia,
era focalizzato più sul problema della misura dellarea
dellimmateriale, mentre a Cremona, ospiti del SERT,
linteresse era relativo alla prevenzione. A Bologna
è stato interessante scoprire, una volta di più,
come
anche il mondo materiale abbia strumenti di
misura frutto di convenzioni. Resta sempre un fatto
curioso (si fa per dire): scoprire che solo gli studiosi
di scienze umane, psicologi in testa, soffrono
di un complesso di inferiorità atavico che li fa sentire
in colpa ogni volta che parlano di soggettività.
Sulla
prevenzione si sono alternati interventi teorici a descrizioni
di esperienze. La presenza della dr.ssa Andreoli, della
Regione Lombardia, fa sperare che la strategia della prevenzione
prenda sempre più spazio e che gli interventi territoriali
si moltiplichino.
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