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da n.33 – gen-giu 92

BILANCI E PREVISIONI

L’anno appena trascorso si è rivelato molto positivo per la ns. Associazione perché ci ha consentito di realizzare esperienze particolarmente soddisfacenti sia per i risultati che abbiano ottenuto col nostro lavoro, sia per la qualità del prodotto che abbiamo fornito. Speriamo che i nostri Soci e Amici non prendano questa affermazione come chiaro comportamento immodesto! Perché il risultato è frutto anche della collaborazione e della disponibilità dei partecipanti alle nostre iniziative.

A San Fermo della Battaglia dove si avvia alla conclusione il Progetto di Prevenzione Primaria avviato circa tre anni fa dobbiamo segnalare l’ottimo lavoro di un gruppo che si è costituito nel corso delle attività: il gruppo dell’ Osservatorio Permanente della Comunità  che ha avviato il monitoraggio della situazione producendo un interessante elaborato ricco di dati e di riflessioni che utilizzeremo per il prossimo AVANZAMENTI in Psicosociologia e in Psicologia di Comunità. Inoltre non si può passare sotto silenzio che la collaborazione assidua e costante di un piccolo gruppo di cittadini ha consentito tutto lo svolgimento dell’iniziativa offrendo non solo collaborazione nella ideazione di attività e proposte, ma anche nella concreta realizzazione delle stesse.

Nel settore della formazione le tre iniziative più significative hanno riguardato  tre differenti situazioni: gli operatori di comunità terapeutiche e la loro specializzazione nella conduzione di gruppo – attività realizzata per Comunità Nuova e Comunità del Giambellino; i docenti delle Scuole Superiori della provincia di Novara scelti come referenti dell’educazione alla salute che dovranno realizzare nelle loro scuole interventi in un’ottica di Prevenzione Primaria, gli  educatori dell’ANFFAS di Milano che hanno avviato con noi un intervento di sviluppo organizzativo.

Il materiale prodotto da queste attività è molto interessante sia per quanto riguarda l’aspetto didattico ed il modello di intervento pedagogico, sia per le successive elaborazioni realizzate con i partecipanti. In particolare, col permesso degli insegnanti di Novara, abbiamo diffuso il loro know-how attraverso AVANZAMENTI e stiamo valutando la possibilità di pubblicarlo in un volume con Clup-Città Studi per offrire anche ad altri professionisti, impegnati a realizzare lo spirito e le indicazioni della Legge 162 – sulla droga e la prevenzione – idee  e stimoli che gli consentano un lavoro migliore e più significativo.

Come spesso accade, il lavoro di stimolazione delle capacità individuali e collettive è sempre premiante perché evidenzia che ognuno ha molti “talenti”  nascosti che possono essere svluppati recandogli gratificazioni inattese e consentendo la “crescita” e l’evoluzione continua della persona. Ma questo è ormai passato. Per il futuro, molte altre cose “bollono in pentola”.

Anche quest’anno dovrebbe essere interessante e ricco dal punto di vista professionale, perché abbiamo avuto richieste di interventi  anche in questo caso sofisticati e complessi.

Accanto alle richieste di interventi di Prevenzione Primaria secondo l’ottica, da noi portata avanti con costanza, della Psicologia di Comunità, stiamo lavorando ad un progetto di particolare delicatezza che, se da un lato riguarda più direttamente la prevenzione secondaria, dall’altro dovrebbe offrirci l’opportunità di agire su micro-contesti  familiari in un’ottica di cambiamento.

In pratica, ci è stato richiesto un progetto relativamente al Morbo di Alzheimer con l’idea non solo di supportare i malati, ma in particolare di aiutare le loro famiglie ad occuparsi  di loro nella speranza di rallentare il decorso della malattia. Si tratta di una sfida interessante che speriamo di poter sperimentare direttamente.
Fra le attività a sfondo culturale che stiamo seguendo in questo periodo segnaliamo in particolare le due iniziative che già avrebbero dovuto essere realizzate lo scorso anno: si tratta della giornata di studio sul management scolastico femminile e del convegno sul ruolo e la formazione dell’educatore carcerario.

La prima, che dovrebbe essere realizzata in partnership con  la rivista “Dirigenti  e Scuola” de La Scuola ed. ha visto la nostra collaborazione nella parte della ricerca con cui ci si proponeva di tracciare un identikit della donna manager e delle sue motivazioni ed aspettative rispetto al ruolo  ed al tipo di lavoro realizzato. Per il convegno sugli educatori del carcere che sta avendo, invece, continue vicissitudini, abbiamo dato la nostra collaborazione per la realizzazione di una ricerca sul burn-out degli operatori oltre a partecipare agli incontri del Comitato Scientifico.

Pensiamo invece di proporre autonomamente una giornata di studio sui temi del rapporto fra formazione e psicologia. Ci sembra infatti venuto il momento di riflettere su una situazione che è poco definire magmatica e dove chiunque, senza troppi problemi e preoccupazioni, può “accampare diritti”. Noi crediamo che sia necessario garantire, per gli utenti da un lato, ma per gli stessi formatori dall'altro, una professionalità specifica, soprattutto  se l’area di cui ci si occupa riguarda la sfera del “saper essere” e in senso lato dello sviluppo personale.