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DA NOTIZIARIO N. 50 – inverno 1998-99

20 ANNI DI LAVORO…. CONCLUSIONE IN BELLEZZA
Un anno di festeggiamenti finisce …. e ne inizia uno nuovo! di  Margherita Sberna

Come accade  ad ogni fine anno, anche per noi è tempo di bilanci e di nuovi propositi particolarmente importanti perché  segneranno il prossimo ventennio dell’Associazione. L’autunno ha registrato  le ultime quattro manifestazioni previste dal calendario dei festeggiamenti. La prima, relativa alla Scuola, è stata realizzata a Pomigliano d’Arco, dove l’Assessorato alla Città Educativa di ha messo a disposizione la Biblioteca e dove i fratelli Testa, colleghi ed amici del CISDIG ci hanno preparato un’accoglienza festosa e dei partecipanti entusiasti che hanno rinunciato, nonostante il caldo, ad una giornata al mare per condividere con noi riflessioni e considerazioni sulla scuola a cavallo fra i problemi di sempre e le proiezioni sul futuro.

Ad ottobre a Mantova, nella elegante sala degli Stemmi resa disponibile dall’Assessore ai Servizi Sociali, si è svolto l’incontro sul lavoro sociale nel terzo millennio. Nonostante il programma un po’ cambiato per problemi organizzativi, il confronto è stato di grande interesse, di fronte ad auditori  attenti ed interessati, da sempre coinvolti sul territorio. Ci siamo sentiti in sintonia e, una volta di più, le rappresentanti di AssNAS e dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Lombardia hanno confermato, con i loro interventi, la correttezza del percorso che stiamo seguendo.

“Curioso” ma proiettato decisamente sul futuro è stato  l’incontro sul “Ciber T-group”: nell’ora della telematica e del tele-lavoro, di Internet e del “Villaggio Globale”, occorre che anche la formazione si adegui alle nuove esigenze e modifichi i suoi approcci. Fare un T-group virtuale è possibile? Si possono ottenere gli stessi esiti anche se mancano i corpi? E’ certo un momento di transizione perché, se è vero quello che dice Bill Gates, quando saranno disponibili le “autostrade informatiche”, le connessioni si potranno moltiplicare e sicuramente ci si potrà vedere: l’immagine senza il corpo non  è tutto, ma certo è un ulteriore avvicinamento alla situazione classica della formazione autocentrata.

Infine, la giornata sulle nuove frontiere della psicologia della salute ha chiuso in bellezza i festeggiamenti: grazie alla partnership della Croce Rossa Italiana – Ispettorato Volontari del Soccorso – i lavori sono stati avviati con la presenza del Prefetto e del Questore di Brescia e del Direttore della Scuola di Polizia, che ha ospitato l’incontro nella sua Aula Magna, oltre al Presidente Provinciale e ai rappresentanti regionali della CRI. Un pubblico molto attento e motivato (nessuno se ne è andato  benché la chiusura dei lavori si sia protratta oltre l’orario previsto), ha condiviso  con i relatori  stimoli che hanno aperto scenari di intervento  ancora poco noti sia agli psicologi che a coloro che si occupano di sociale e di prevenzione nel senso più ampio.

E’ stata sicuramente la conclusione  appropriata e molto coinvolgente, anche perché cadeva esattamente nel giorno di fondazione dell’Associazione e gli argomenti trattati sono di importante stimolo per i prossimi 20 anni.

Quest’anno ci ha portato fortuna: è servito per celebrare un percorso ambizioso  e per consentire di ritrovare il tempo per studiare e confrontarci; ci ha permesso di riincontrare vecchi amici e compagni di strada, ma anche di avviare nuove relazione e rapporti; ci ha portato nuove possibilità di lavoro e anche nuovi allievi, importante possibilità di “durare nel tempo” e anche di fornire nuove risorse nel settore della formazione, nella speranza che qualcuna di esse, almeno per un po’, si fermi con noi e contribuisca ai prossimi 20 anni di storia. Il nostro è un lavoro stimolante e insieme molto gratificante, ma anche caratterizzato da molti elementi di rallentamento e di difficoltà: chiedere di cambiare non rende molto popolari e fondarci  l’attività di sussistenza non sempre risulta essere una scelta vincente. Ma noi di Arips amiamo il rischio e le difficoltà o, forse, non sopporteremmo  una vita abitudinaria e tranquilla  e dunque amiamo il nostro mestiere. In ogni modo siamo soddisfatti delle nostre scelte e anche contenti che molti in giro per l’Italia condividano alcuni dei nostri interessi. Siamo contenti, benché  alcune delle manifestazioni previste  non si siano potute realizzare: a volte è stata “colpa” dell’organizzazione; a volte, forse, della scelta infelice della data; o della “incompatibilità” dei relatori invitati; o di una carenza di interesse. Ma noi non demordiamo. Certo uno dei problemi  che abbiamo incontrato  in questi primi 20 anni è derivato  dall’essere “sfasati” rispetto al contesto in cui viviamo e lavoriamo. Alcuni degli argomenti che abbiamo trattato o che ci interessavano non riscuotevano, in certe occasioni, l’interesse dei  nostri potenziali utenti e clienti e, a volte, erano fuori tempo per gli stessi soci. A volte erano altri bisogni impellenti  rispetto alle esigenze intellettuali e noi stessi di Arips in qualche momento avevamo difficoltà a conciliare la quotidianità con le speculazioni teoriche. Anche questo fa parte degli apprendimenti e sottolinea l’estrema importanza, una volta di più, della diversità come elemento di ricchezza e di crescita collettiva. Si tratta dunque per il futuro di essere più attenti ascoltatori e osservatori della realtà in cui siamo immersi e degli uomini in mezzo ai quali viviamo e, d’altra parte, di continuare a sognare, a riflettere, a pensare, a ricercare. Così che siamo in grado di individuare i percorsi più adeguati ma anche più significativi. Quest’anno è servito anche a questo e perciò dobbiamo ringraziare tutti quelli che, con ruoli diversi, hanno collaborato con noi per festeggiare il compleanno di Arips:

  • organizzazioni, enti, istituzioni, comunità, associazioni, ecc..
  • relatori, colleghi, amici
  • auditori/partecipanti/soci.

Ciò che forse è mancato è una festa con un brindisi collettivo, di buon augurio per il futuro: potrebbe essere un buon inizio per il prossimo anno e per il Terzo Millennio.

A tutti un grazie di cuore da tutto il Consiglio Direttivo.