ANCORA
SU KURT LEWIN di G. Contessa
Il 1997 segna il cinquantesimo anniversario
della morte di K.Lewin e lArips ha cercato di ricordarne
la grandezza in diversi modi: un articolo sul notiziario,
una Conferenza Internazionale, un T-group, un libro. Ora
questo ultimo contributo. Lewin è uno dei monumenti della
Psicologia perché ha offerto al mondo un pensiero completo
a 4 livelli. Il livello metapsicologico, anzitutto. Il
nostro è stato fra i pochi psicologi che si sono occupati
a fondo di epistemologia e che hanno avuto il coraggio di
agganciare una disciplina debole, come la psicologia, a
scienze più dure come la fisica e la topologia.
La Teoria del Campo è la trasposizione in psicologia del
2° principio della termodinamica di Maxwell. E il famoso
uovo (Lewin era scherzosamente chiamato dagli
allievi the eggs professor) si richiama alla
curva di Jordan, allequilibrio quasi-stazionario,
al concetto di spazio plieno: tutti concetti mutuati dalla
scienza fisico-matematica. In secondo luogo, Lewin ha offerto
una teoria euristica, cioè capace di dare una spiegazione
delle strutture e delle dinamiche di comportamento e della
relazione. Il terzo livello è quello semantico, per cui
lautore ci ha lasciato un intero vocabolario di nuovi
termini come action-research, dinamiche di gruppo, spazio
vitale, campo di forze, ecc. Infine, e non meno importante,
Lewin ha inventato una psicologia pragmatica, impegnata
nel concreto cambiamento individuale e sociale. La sua enfasi
sul piccolo gruppo, la ricerca-intervento ed il T-group
sono strumenti potentissimi che hanno influenzato e influenzano
ancor oggi il lavoro psicologico e sociale. Come in tutti
i ricercatori, le radici delle teorie lewiniane possono
essere trovate nello stesso modo di essere di Kurt Lewin.
La sua vita è stata caratterizzata da
due valori essenziali: la libertà e la socialità. La sua
fuga in Germania, i suoi studi sul cambiamento politico
e sulla integrazione razziale, sono il frutto di un costante
anelito alla libertà e alla democrazia. Lewin fra i primi
ha capito che la democrazia, prima che sui valori di contenuto
è fondata sui valori di processo. La socialità è il carattere
più vivo della personalità di K.Lewin. Una vita passata
dentro le relazioni con allievi, colleghi, maestri, tutti
considerati e trattati da Lewin come compagni di ricerca,
con i quali condividere con affabilità, umanità e umorismo
le riflessioni più importanti. Lewin è stato veramente un
soggetto plurale e la prova è il grande numero
di allievi che ha lasciato. Mentre era ancora in vita sono
decine le pubblicazioni di suoi allievi, poi diventati i
maestri della psicosociologia post-bellica. Leredità
lewiniana è ancor oggi enorme, anche se raramente sono
riconosciuti i nostri debiti verso questo autore. In termini
teorici lattualità di K.Lewin è affidata a 3 concetti.
La soggettività del campo, che sottolinea la matrice psicologica
dei gruppi e delle loro dinamiche. La natura fisiologica
del confitto di forze, non solo intrapsichiche (come già
Freud aveva stabilito), ma anche interersonali e sociali.
E, infine, la preferenza per i fenomeni dinamici piuttosto
che per le strutture statiche, come chiave per la comprensione
dei comportamenti. Lewin preferiva chiedersi come
si muove per capire una cosa, piuttosto che come
è. Il che è ancora oggi una novità nel lavoro sociale.
In termini operativi Kurt Lewin ci ha lasciato due monumenti
per la pratica sociale del cambiamento: lAction-Research
e il T-group. Due strumenti basati sul principio del
superamento della frattura fra Soggetto e Oggetto, con pochi
rivali nel panorama delle scienze umane e sociali. Ispirati
(e il cerchio si chiude) al principio di Indeterminazione
di Heisemberg.
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