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Laboratorio di dinamiche di gruppo e di comunità
Ogni
aggregato umano è un insieme di gruppi ed ogni gruppo fa
parte di un insieme più grande. Il rapporto che lega gli
individui al gruppo ed i gruppi alla comunità è regolato
da leggi precise, alcune formalizzate, altre informali.
La cosa più importante per coloro che operano nel settore
sociale è capire queste leggi, riconoscerle ed interpretarle.
Ma altrettanto importante è comprendere i meccanismi che
consentono di modificarle per rendere il gruppo e la comunità
più funzionali ai bisogni dellindividuo. A volte infatti
sembra che la vita di un sistema dipenda dalla limitazione
di alcune parti dei membri che lo compongono. Si verifica
un meccanismo perverso in cui la comunità e lorganizzazione,
credendo di sopravvivere, limitano, imbrigliano, soffocano
potenzialità ed energie individuali, senza rendersi conto
che in tal modo decidono la propria decadenza. Di solito
infatti le risposte che i sistemi danno alle loro tendenze
autodistruttive sono: laccentramento, il controllo
burocratico, la repressione, la competizione, lautarchia
e la paralisi. Credendo di difendersi dalla propria morte
i sistemi uccidono la creatività, lautonomia, lapertura,
liniziativa dei propri membri.
Normalmente
questa dinamica perversa viene considerata ineluttabile,
cioè oggettiva e realistica. Al contrario, tutte le proposte
di superamento di questa spirale vengono considerate utopiche.
Il cambiamento viene relegato nellutopia e nel mito,
e le energie che potrebbero essere convogliate per realizzarlo,
vengono spese per dimostrarlo impossibile. In realtà molto
spesso lalibi dellutopia non serve ad altro
che a difendere privilegi, nascondere insicurezze, negare
capacità. Coloro che invece non considerano utopico il cambiamento
tentano di sedare lansia che esso provoca mediante
i progetti onnipotenti: in sostanza essi affermano che il
cambiamento della comunità sarebbe possibile, purché si
facesse come essi indicano. In realtà il senso di morte
è un istinto individuale e collettivo, cioè riguarda tutti
gli individui e le comunità che essi formano. Ogni superamento,
anche temporaneo, di questo istinto letale non può che nascere
dalla prevalenza della vitalità individuale e collettiva.
Dalle ricerche di K.Lewin sullimportanza del gruppo,
alle esperienze europee sulla psichiatria di comunità; dalle
teorizzazioi di P.Freire sulla comunità educante, alle ipotesi
francesi sulla pedagogia istituzionale, dalla concezione
del ruolo preventivo dei servizi sociosanitari del territorio,
alle esperienze italiane e francesi sullanimazione
socioculturale di comunità, tutta la ricerca sociale del
secondo dopoguerra ha sottolineato la crucialità del gruppo
e della comunità in ogni strategia di cambiamento individuale
e collettivo.
Staff
sede orari
Il
laboratorio si terrà a Igea Marina dal 14 al 17 giugno 1979
e sarà condotto da: L.Carcano,
G.Contessa,
R.Martini, R.Piz, M.V.Sardella, M.Sberna.
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