LAVORI
IN CORSO
..
Il
1993 così ricco di avvenimenti inattesi per tutti e portatore
a volte di sorprese rimarchevoli, ha caratterizzato anche
la vita dellARIPS in modo significativo e che prospetta
un futuro interessante.
Gruppi,
organizzazioni & Comunità
Dallinizio
dellanno lAssociazione, attraverso i suoi Soci
più vicini e interessati, ha avviato una rivista che prende
il posto delle precedenti pubblicazioni interne, più modeste
per la veste esteriore e grafica. Liniziativa ha alcuni
obiettivi il principale dei quali è quello di divulgare
il più ampiamente possibile lapproccio teorico e
le esperienze realizzate dallArips attraverso le
sue attività. Un altro obiettivo è quello di creare uno
spazio di dibattito e di confronto aperto innanzi a tutti
i soci, ma disponibile anche ad altri per ragionare
insieme su teorie e contenuti che caratterizzano lo stato
dellarte della Psicosociologia e della Psicologia
di Comunità: può parere incredibile, ma non esiste in Italia
una situazione nella quale sia effettivamente possibile
discutere impostazioni diverse ed analizzare differenti
punti di vista su certi argomenti ancora molto controversi.
In questo panorama GO&C vuole porsi come palestra per
un reale ed effettivo confronto fra chi si occupa di contesti
collettivi anche da punti di vista diversi.
Un
secondo motivo dorgoglio in questo primo semestre
riguarda la Scuola di Specializzazione per Formatori che
inizia a dare i suoi frutti: si sono infatti
discusse le tesi di due allievi che hanno ormai concluso
liter formativo previsto sia in che extra
aula. Abbiamo quindi due nuovi colleghi: Emanuele Lomuscio
e Alberto Raviola, ai quali certo auguriamo un futuro fortunato
nel campo della formazione, ma che speriamo restino a lungo
con noi allinterno dellAssociazione per costituire
nuove e vitalizzanti risorse, sia per il dibattito culturale
ed intellettuale, sia per rappresentare lArips in
nuovi contesti formativi e di consulenza.
Il
terzo elemento significativo di questi sei mesi riguarda
il tipo di lavoro svolto che ha riguardato in particolare
il campo della Prevenzione Primaria e, nello specifico,
del disagio giovanile. Alcune delle attività in atto erano
già in trattativa o appena avviate nel 92, ma lattuale
concentrazione è interessante per vari motivi. Innanzi tutto
notiamo con soddisfazione che la cultura della prevenzione
si sta diffondendo e, noi crediamo, anche per merito nostro:
uno dei primi saggi sullargomento del 1984
è del nostro G.Contessa che sta fra laltro
pubblicandone una nuova versione ampliata sia per la parte
teorica che per quella esperienziale. Il primo progetto
di Prevenzione realizzato concretamente del nostro Istituto
a Genova è datato 1982e, infine, la Divisione di Psicologia
di Comunità allinterno della SIPS è frutto anche
degli sforzi e delliniziativa di membri della nostra
Associazione. In più il Modello inventato da
ARIPS, sperimentato e perfezionato nel corso di questi anni,
si mostra solido ed efficace: nello scorso maggio, in una
giornata di studio sullargomento, abbiamo potuto giungere
a questa convinzione con laiuto dei nostri clienti
ed ex con i quali abbiamo realizzato iniziative
di Prevenzione Primaria. Allo stesso risultato siamo giunti
anche con una verifica interna, fra soci addetti ai lavori,
non per questo meno severi nellanalisi. Ancora, lattuale
situazione di contemporaneità fra Progetti sostanzialmente
simili nellimpianto (il Modello, appunto) può consentirci
di realizzare
anche
sul campo una più severa e complessa evaluation della nostra
impostazione. In questo momento ci stiamo occupando di un
Progetto di Prevenzione Primaria con particolare focalizzazione
sul disagio giovanile nel Comune di Iseo (Bs): si è concluso
a giugno il primo anno di attività dedicato in particolare
alla formazione della Struttura Organizzativa del Progetto,
alla formazione interna del gruppo tecnico che
dovrà gestire più direttamente liniziativa, ad una
ricerca di sfondo oltre allavvio di tutte le attività
di promozione e di marketing.
Un
Progetto simile, ma avviato solo da alcuni mesi e gestito
dal NOT-SERT di Arcisate & Bisuschio (Va). Pur in
pista da meno tempo, questo progetto ha più o meno
realizzato le stesse attività del precedente perché gode
dellimpegno e della disponibilità degli operatori
del NOT che svolgono direttamente una parte dei compiti
previsti.
A
Vedano Olona, sempre richiesta e gestita dal Comune, si
sta realizzando una Ricerca-Intervento con gruppi rappresentativi
della popolazione per individuare bisogni, desideri, problemi
e necessità esistenti su cui impostare un successivo intervento,
ovviamente ancora da definire. Interessante in questo caso
è la motivazione di quanti partecipano ai diversi tipi di
gruppo: pare che riscoprano il piacere di parlare con qualcuno,
di discutere su temi importanti della loro esistenza, e
che già questo rechi loro una grande soddisfazione (per
chi ancora avesse dubbi su questa tecnica lewiniana).
A
Viggiù, Saltrio e Clivio unaltra iniziativa ci vede
più direttamente coinvolti nella gestione, sempre insieme
con la USSL, in unimpresa focalizzata sulla prevenzione
dellalcolismo nei giovani di questi tre paesini. Il
Progetto, che si chiama Hollywood, si propone di coinvolgere
i giovani attraverso le tecniche multimediali ed in particolare
la videoregistrazione.
Sta
invece per conludersi lintervento realizzato per la
USSL 75-VI di Milano di assistenza integrata per la prevenzione
al disagio giovanile che prevedeva la formazione dei docenti
delle medie inferiori di 3 scuole di Quarto Oggiaro e poi
la consulenza e la supervisione in itinere agli stessi
insegnanti relativamente ai progetti che andavano applicando
nelle loro classi.
Infine
siamo coinvolti a livello di una consulenza più breve nel
tempo e nella portata nel Progetto di Prevenzione
avviato dal Comune di Marmirolo (Mn); in un Progetto Pilota
per il recupero dei Drop-out realizzato dal CFP Provolo
di Verona per la Regione Veneto; nel Progetto Osservatorio
1993 che gli stessi operatori della USSL 57 di San Donato
Milanese stanno realizzando nel loro vasto territorio.
Queste
richieste sono state accolte con particolare piacere perché,
crediamo, testimoniano un riconoscimento di competenza che
ci inorgoglisce.
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