GLI
STANDARDS DELLE COMUNITA TERAPEUTICHE
Uno
degli argomenti di maggior riflessione per noi in questi
anni ha riguardato la comunità intesa come spazio geografico
nel quale degli individui hanno fra loro relazioni e rapporti
significativi. La nostra ricerca ha riguardato sia laspetto
teorico, cercando di individuare i differenti significati
e le numerose sfaccettature del concetto di comunità; sia
quello empirico, sperimentando direttamente, in setting
di laboratorio, situazioni di tipo comunitario, sia quello
sperimentale proponendo e realizzando attività
formative di operatori da utilizzare in differenti contesti.
In particolare,
a questo proposito, ci siamo occupati degli operatori impiegati
nelle comunità terapeutiche a carattere residenziale, che
in questi ultimi anni si sono andate moltiplicando e che
ospitano persone in situazioni di disagio conclamato: dagli
ex-tossicodipendenti, ai bambini con famiglie disastrate
o difficili, agli handicappati, ai dimessi dagli ospedali
psichiatrici. In particolare la nostra attenzione è stata
focalizzata sulle comunità terapeutiche per il recupero
ed il reinserimento degli ex-tossicodipendenti. Oggi queste
strutture sono sotto il mirino di tutti, anche
grazie alla nuova Legge sulla droga che individua in esse
il miglior rimedio a questa piaga. Pur
avendo gli stessi utenti e gli stessi obiettivi, queste
comunità hanno spesso unorganizzazione molto diversa
ed utilizzano strumenti educativi differenziati.
La nostra
osservazione su comunità terapeutiche gestite in maniera
diversa e secondo filosofie a volte molto differenti
fra loro di ha portato a notare diversità anche nei risultati
che vengono raggiunti. Ma spesso le differenze, a volte
macroscopiche, esistono anche fra comunità dello stesso
genere: nessuno pare ancora poter vantare in assoluto una
pratica ed un modello teorico complementare inattaccabili
e livello intellettuale ed astratto e che garantiscono dei
risultati sempre soddisfacenti.
Così
le differenze si moltiplicano ed esiste una molteplicità
di approcci che è talmente consistente da corrispondere
quasi al numero stesso delle comunità esistenti.
In questi
ultimi anni abbiamo quindi invertito la rotta
dal punto di vista metodologico: la ricerca che andiamo
facendo ha per obiettivo lindividuazione degli standard
di qualità cioè di quelle caratteristiche che una comunità
residenziale dovrebbe avere per garantire dei risultati
soddisfacenti relativamente allintervento che si propone
di fare.
In altre
parole, noi crediamo che vada rispettata e salvaguardata
la libertà di impostazione di ogni comunità ma, insieme,
siamo convinti che ci siano alcuni elementi irrinunciabili
che devono essere presenti in ciascun contesto per renderlo
adeguato agli scopi che si propone di raggiungere.
Questo,
fra laltro, faciliterebbe il lavoro di tutti coloro
che vogliono impegnarsi in questo settore facendo tesoro
dellesperienza altrui e consentendo una maggiore efficacia
negli interventi realizzati. Così abbiamo deciso di allargare
la riflessione ed il dibattito e di proporre una giornata
di studio sullargomento.
La giornata
sarà gestita e realizzata in collaborazione con COMUNITA
NUOVA associazione milanese fondata da don Gino Rigoldi
nel 1973 e tuttora da lui presieduta che gestisce fra laltro
una comunità residenziale per minori in difficoltà e due
per ex-tossicodipendenti.
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