APOLLO E PSICHE - La ragione e la passione
(Margherita Sberna, Video-conversazione 5 maggio 2022)
Quando ho pensato all'argomento per questa conversazione,
non avevo ben chiaro di cosa volevo parlare. Avevo delle curiosità.
Secondo me questo traspare anche nel titolo che ho scelto: Apollo
non è il dio della ragione, bensì quello delle scienze,
dell'intelletto ma anche della poesia, della musica, delle arti
mediche, e della profezia.
E' Atena, chiamata dai romani Minerva, la dea della ragione oltre
che dea guerriera, dea delle arti, della letteratura e della filosofia.
Psiche è un personaggio della mitologia greca (Amore &
Psiche), personificazione dell'Anima gemella, ossia dell'amore
umano. Il termine riconduce all'idea del 'soffio', cioè
del respiro vitale, e presso i Greci designava l'anima in quanto
originariamente identificata con quel respiro.
Quello a cui io in realtà pensavo era: "tutto"
l'essere umano può essere "spiegato" con la scienza
e la ragione?
E la mia risposta in sintesi è che se così fosse
l'uomo perderebbe il libero arbitrio. Un computer non potrà
mai diventare un uomo. I
sentimenti, da quelli più tenui e sfumati, alla passione
più incontenibile, hanno un ruolo determinante nel comportamento
umano.
Di questo vorrei discutere, questa volta invertendo le parti:
sono ansiosa di imparare da Voi!
Ho pensato che le conversazioni che ARIPS ha proposto in questi
due anni sono state proposte da Guido Contessa per due motivi:
sperimentare un nuovo modo per incontrarsi e riflettere insieme
su temi che i membri dell'associazione, ma non solo loro, ritenevano
interessanti e da approfondire. Così ho pensato che non
avere risposte da proporre fosse comunque un buon modo per affrontare
qualche problema, ascoltando come esso può essere affrontato
da altri e diversi punti di vista.
Credo che il titolo giusto per questo incontro dovrebbe essere
"confusione" e che il desiderio di parlare di quello
che questo termine riassume, sia la ricerca di risposte o almeno
di ipotesi plausibili. Dunque non la proposta di contenuti, ma
piuttosto l'elenco di dilemmi fra due poli estremi: la razionalità
da un lato e l'emotività dall'altro. Sperando di sollecitare
un confronto utile ad una riflessione approfondita e foriera di
nuovi percorsi.
Ecco dunque i miei quesiti, con l'aggiunta di qualche
considerazione a presentare la mia posizione.
Dilemma 1 - C'è differenza fra psicologi e psichiatri?
Se SI, perché le neuroscienze invadono il territorio della
psicologia?
La mia risposta è SI, c'è una differenza
rimarchevole. Infatti:
- lo psichiatra è un medico di formazione, interviene somministrando
farmaci, può spiegare il funzionamento del cervello ed
intervenire su di esso
- la follia non è uno stato permanente che impedisce di
"intendere" e "volere", ma, come scrive Franco
Basaglia nelle Conferenze brasiliane, "uno stato temporaneo
di crisi", che può durare un attimo o alcuni mesi.
- lo psicologo ha invece una formazione umanistica, con qualche
informazione tecnico-scientifica, perchè sia in grado di
capire le informazioni scientifiche i base; interviene con le
parole e spesso con il silenzio, affianca in un percorso fortemente
connesso con il sentimento e le emozioni, ma non lo dirige
- "la psiche è qualcosa che si forma attraverso quel
veicolo, così spesso trascurato, che è il sentimento"
dice Galimberti in I miti del nostro tempo: è importante
tenerne conto nell'educazione, pena conseguire risultati non conformi
alle aspettative.
Dilemma 2 - È possibile o no che la nostra
mente si "modifichi" in conseguenza dell'uso di diverse
tecnologie?
Anche in questo caso la risposta è SI.
Infatti:
- il cervello umano ha triplicato le sue dimensioni durante
l'evoluzione, ma non per forza l'intelligenza perché non
pare esserci collegamento fra dimensione e potenzialità
funzionali
- l'intelligenza è un prodotto della vita sociale, dell'adattamento
all'ambiente (Piaget, Lewin) e dunque in stretta connessione con
il contesto - nel nostro tempo tecnologico - in cui siamo immersi
- l'Università di Dundee in Scozia nel 2008 ha fatto una
ricerca che ha evidenziato che le persone con meno di 55 anni
sognano a colori, mentre i più anziani in bianco e nero
- il cervello è un organo complesso, ancora abbastanza
sconosciuto, che utilizza parti diverse a seconda delle necessità
e dell'ambiente in cui l'uomo vive (Darwin e le giraffe)
- la memoria, la capacità di calcolo mnemonico si ritenevano
compromesse già all'inserimento delle calcolatrici portatili
a scuola; ora con Google, ecc. ci sono modi più comodi
per trovare risposte
- le capacità visive sono maggiormente esercitate
- la concentrazione, così come la ricchezza e la proprietà
del linguaggio non sono ugualmente favorite
- tutto questo consente l'emersione di altre competenze e
capacità, fino ad ora restate nascoste o semplicemente
non utilizzate perchè non necessarie ed utili
Dilemma 3 - I cambiamenti nelle nostre cultura e società
sono e saranno "naturali" o contro-natura?
I termini "naturale" e "contro natura"
hanno un significato relativo, non oggettivamente e per sempre
stabilito.
- l'essere umano è il risultato della sintesi fra natura
e cultura (eredità genetica e ambiente)
- a seconda dei periodi storici, una posizione è prevalente
sull'altra
- oggettivamente, il cervello umano non del tutto sviluppato alla
nascita (addirittura lo scheletro del cranio si solidifica completamente
in media entro un anno dal parto)
- l'apprendimento è necessario per l'uomo, a differenza
degli animali che con l'istinto agiscono secondo comportamenti
innati
- i modelli culturali, gli stili di vita e costume condensati
nei rapporti sociali non sono fissi e omogenei per ogni uomo,
luogo e tempo, essi sono in rapporto contraddittorio e in continuo
mutamento
- le scoperte scientifiche influenzano i comportamenti umani;
per esempio farmaci come gli anticoncezionali e il Viagra che
hanno modificato la percezioni di sè di donne e uomini
e di conseguenza, le relazioni fra i sessi
- i desideri e le emozioni di donne uomini ne hanno ricavato più
spazio per esprimersi e realizzarsi
- alcuni comportamenti umani hanno cambiato il loro significato
etico nel tempo e la storia dice che in questo senso niente è
fisso e definitivo, nel bene e nel male
Dilemma 4 - Gli scienziati troveranno il modo per farci ridere
o piangere "a comando"?
Parrebbe che l'omogeneità di comportamento e l'omologazione
siano le tendenze più ambite nei nostri tempi. Le recenti
esperienze dovute al Covid19 sono significative in questo senso.
Ma
- ad oggi pare che ci siano delle difficoltà ad intervenire
sui nostri sentimenti coi farmaci
- per la depressione, male dei nostri giorni, non si è
ancora trovato uno psicofarmaco utile alla guarigione, né
un prodotto naturale che garantisca risultati duraturi
- l'ossitocina viene considerata l'ormone dell'amore e dell'attaccamento
fra gli esseri umani, ma il farmaco ad ora è utilizzato
per indurre il parto
- le droghe "rivedute e corrette" offrono forse un percorso
per il futuro
- sarà necessario lavorare sulla "diversità",
cioè su ciò che rende ogni persona unica, per valorizzarla;
ma forse questo è un compito individuale, legato all'autostima
e alla fiducia in sè.
Forse, alla fine, la conversazione doveva avere
come titolo: "Massimi sistemi o banalità?". In
più i temi erano piuttosto slegati, saltando "di palo
in frasca", si sarebbe detto una volta, o "random"
vocabolo oggi di moda e più elegante. Dunque grazie per
aver discusso con me o di avermi letto e, se avete voglia di scrivere
il Vostro pensiero (anche una battuta) in merito, e lo mandate,
lo pubblicheremo.