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20 anni di lavoro - ARIPS 1978 -1998
2° GIORNATA LEWINIANA
KURT LEWIN
G. Schiesaro

L'attività scientifica di K. Lewin, nato in Prussia nel 1890 e morto a Newtonville, negli Stati Uniti, nel 1947, si è sviluppata ininterrottamente durante gli ultimi 30 anni della sua vita (la sua prima pubblicazione è infatti del 1917), e può essere abbastanza agevolmente distinta in due periodi. Il primo fu trascorso in Germania, a contatto con le correnti più vive della psicologia tedesca del secondo e terzo decennio del secolo. Il secondo fu invece trascorso in America, dove egli si era recato nel 1932 cme visiting professor all'Università di Stanford, e dove rimase quando l'avvento del nazismo costrinse all'esilio, per motivi politici o raziali, i maggiori rappresentanti della psicologia tedesca. Durante il periodo trascorso negli Stati Uniti come professore di psicologia o di psicologia infantile press diverse università americane, accanto all'interesse per questo tipo di problemi che non è venuto mai meno, egli ha affrontato anche i temi relativi alla dinamica di gruppo, ai rapporti fra atmosfera di gruppo e tipo di leadership, alle situazioni di marginalità sociologica e psicologica, ai cnfini derivanti dall'allartenenza contemporanea a più gruppi, alla formazione e trasformazione di convinzioni o abitudini collettive. Tuttavia, anche se i motivi presenti nella complessa tematica di Lewin sono riconducibili all'atmosfera culturale degli ambienti nei qualiegli si è trovato a vivere e di cui egli è stato osservatore attento ed aperto, il modo con il quale essi sono stati da lui elaborati è profondamente nuovo e personale. Egli è andato ben oltre gli spunti che gli sono stati offerti. Nel suo tempo egli è stato, con pochi altri grandi psicologi come Freud, Wertheimer, Kobler, Piaget, un creatore di idee, un uomo geniale che ha saputo vedere e formulare in termini scientificamente utili problemi relativi ad un vasto campo di indagini che si era sino ad allora sottratto all'esplorazione sperimentale, e che ha elaborato gli strumenti concettuali essenziali per tale esplorazione, sviluppando un indirizzo di ricerca che ha rinnovato profondamente certi settori della psicologia individuale, della psicologia sociale e della psicologia infantile, e che è tutt'ora molto vivo.

G.Petter

Quando sarà scritta la storia intellettuale del XX secolo, Kurt Lewin vi figurerà certamente come uno tra quei pochi uomini la cui opera ha segnato una svolta decisiva nel campo delle scienze sociali nel loro periodo più critico di sviluppo.

D.Cartwricht

Entrando nel nocciolo delle idee di Lewin, dei problemi epistemologici e concettuali da lui sollevati, del tipo di ricerca condotta e dei temi su cui si è centrata, ci si accorge di come essi siano in sintonia con i nostri problemi di oggi, di cui anzi spesso anticipano soluzioni che sono state scarsamento intraviste.

P.Amerio

NOTTE INTRODUTTIVE

La teoria del campo

"Il campo psicologico comprende la totalità dei fatti mutualmente interdipendenti esistenti per l'individuo ad un momento dato" (Lewin 1951)

Totalità: tutti i fatti inclusi nell'ambiente che sono presenti alla consapevolezza del soggetto o che sono da lui agiti. Non solo ma anche le rappresentazioni, le conoscenze, le emozioni, le aspettative, i desideri, ecc. presenti nella P.

Interdipendenza: "Il tutto è diverso dalla somma delle parti."
"Tutto il mare monta per un sasso che vi è stato gettato dentro."
"Il pesce non può essere concepito sena l'acqua."
La spiegazione di quanto avviene nel campo psicologico dipende dalle relazioni che i fatti stessi intrattengono in un determinato momento.

Contemporaneità (connesso al Principio di casualità):
quello che succede qui, ora, è causato dalla situazione quale è qui ora.
Lewin sottolinea che esistono il passato psicologico (fatti passati che influiscono sul presente) e il futuro psicologico in quanto hanno importanza adesso avvenimenti che si realizzeranno più avanti (es. una aspettativa, una punizione minacciata, un premio promesso, un obiettivo da raggiungere, ecc.).

Esistenza: fatti esistenti, che assumono cioè un sinificato psicologico e importanza per la prsona.

Entro l'ambito dei fatti esistenti ad un momento dato si possono distinguere tre aree in cui i mutamenti sono o potrebbero essere oggetto di interesse per la psicologia.

1. Lo spazio di vita; ovvero la persona e l'ambiente psicologico così come viene visto da essa. Di solito abbiamo presente questo campo quando ci riferiamo ai bisogni, alle motivazioni, agli umori, alle mete, all'angoscia, agli ideali, ecc. (Lewin, 1951)

La percezione ed il senso che il soggetto ha della realtà e del mondo costituiscono per Lewin il punto privilegiato da cui procede la sua indagine nei vari processi psichici e sulla personalità.
La persona va intesa come una totalità articolata in regioni topologiche.
Il passaggio da una situazione ad un'altra viene detto "locomozione".
L'ambiente psicologico non è quello fisico, sociologico, ma l'insieme delle situazioni presenti e future delle attività, l'insieme delle condizioni esterne che influenzano il comportamento di un soggetto nella isura in cui sono da lui percepiten e dotate di significato.
L'ambiente psicologico ha due dimensioni:
- Temporale in quanto anche il passato e il futuro hanno una ricaduta nel presente.
- Realtà-irrealtà "il livello di realtà del passato, presente e futuro psicologici corrisponde alla situazione così come essa è effettivamente esitita, esiste ed esisterà secondo le credenze dell'individuo. (Lewin, 1951)

Il comportamento: ogni modificazione che avviene nello spazio di vita. Il comportamento è funzione della persona e dell'ambiente secondo l'equazione C=f(P,A).

2. "Una molteplicità di processi che si svolgono entro il mondo fisico e sociale e che non influiscono sullo spazio di vita dell'individuo in quel dato momento". (Lewin, 1951)
Ci sono persone, cose, situazioni che fanno parte dell'Ambiente in cui quotidianamente viviamo, lavoriamo, ci divertiamo, ecc. ma che non hanno un significato psicologico.

3. " Una zona di confine dello spazio di vita: certe parti del mondo fisico o sociale influiscono sullo stato dello spazio di vita a quel momento. Il processo percettivo, ad esempio, è intimamente connesso con questa zona di confine poichè ciò che viene percepito è in parte determinato dagli stimoli fisici; ovvero quella parte del mondo fisico che colpisce gli organi di senso in quel dato momento." (Lewin, 1951)

Si tratta di fatti, situazioni, avvenimenti che sono presenti ma non sono in diretto contatto col mondo psicologico della persona e quindi non interagiscono con gli altri fatti in quel momento.

La dinamica di gruppo

"Il gruppo è qualcosa di più o, per meglio dire, qualcosa di diverso dalla somma dei suoi membri: ha struttura propria, fini peculiari e relazioni particolari con gli altri gruppi.
Quel che ne costituisce l'essenza non è la somiglianza o la dissomiglianza riscontrabile tra i suoi membri, bensì la loro interdipendenza. Esso può definirsi come una totalità dinamica.
Ciò significa che un cambiamento di stato di una sua parte o porzione qualsiasi interessa lo stato di tutte le altre.
Il grado di interdipendenza delle porzioni del gruppo varia da una massa indefinita a una unità compatta.
Dipende, fra gli altri fattori, dall'ampiezza, dall'organizzazione e dalla coesione del gruppo." (Lewin, 1951)

L'originalità di Lewin sta sui motivi globali di funzionamento del gruppo:
- il gruppo evidenzia bisogni che non sono bisognidei singoli partecipanti del gruppo, ma sono bisogni di gruppo;
- da cui nascono tensioni di gruppo
- da cui emerge il problema dei fini di gruppo.

La ricerca azione

Si tratta di studiare le cose cambiandle e vedendone gli effetti. Questo tema - che per capire esattamente un determinato processo uno debba creare un cambiamento e quindi osservare i suoi variabili effetti e la sua dinamica - si trova in tutta l'opera di Lewin. La vita per Lewin non era stasi, bensì cambiamento, dinamica, fluidità.

(Festinger)