contattaci

Psicosociologia della decisione Torna a indice
Una formula che non sara` mai usata per il superamento della crisi istituzionale (Guido Contessa)

La situazione politica italiana e` apparentemente in uno stallo. Tre raggruppamenti politici rappresentano ciascuno circa il 20% degli italiani. Un 25% non partecipa alle elezioni e il restante 15% si distribuisce in gruppi minori. In una situazione del genere ogni soluzione che privilegi due parti a scapito della terza e` ingiusta e destinata a non funzionare. Nuove elezioni a breve, oltre ad essere un costo, rischierebbero di dare risultati simili. Governi di minoranza obbligati a cercare su ogni delibera una maggioranza non andrebbero oltre i tre mesi. E allora?

La psicosociologia offre da decenni soluzioni a problemi simili, sperimentate con successo in centinaia di laboratori con piu` gruppi. Con poche regole del gioco, totalmente neutrali ed equidistanti.

La prima regola e` il tempo, deciso prima da tutti i soggetti. Il tempo costituisce una griglia cogente, che impone agli attori di decidere, senza la difesa della dilazione.

La seconda regola e`l`assoluta neutralita` ed equidistanza degli arbitri. Nei laboratori questa regola e`garantita dai conduttori il cui compito e` solo quello di far crescere i partecipanti e non di far prevalere uno sull`altro. Questo richiede che gli arbitri abbiano la fiducia dei gruppi ma siano estranei ad essi.

La terza regola e` che tutti i partecipanti accettino di far prevalere il tutto sulla parte, il comune sul parziale, il risultato a somma positiva. Se si procede con compromessi e mediazioni, il risultato e` -3 (tutti scontenti). Se un gruppo prevale sugli altri due il risultato complessivo e` -1. Se due gruppi prevalgono su uno il risultato e` +1. Se ognuno dei tre gruppi ottiene qualcosa il risultato e` +3 o anche maggiore. Questa regola si fonda sul riconoscimento da parte di ogni gruppo della legittimita` di ogni altro, a prescindere dalle leadership che ogni gruppo si sceglie.

Per tradurre questo metodo e applicarlo alla situazione politica attuale, dovremmo operare nel seguente modo.

1. Concordare fra i tre gruppi prevalenti un tempo definito per la sperimentazione: 1 anno o 2 anni. Nel tempo stabilito, i tre gruppi si impegnano a non interrompere il lavoro e a produrre risultati di cambiamento della situazione politica.

2. Governo, Presidenze della Camera, del Senato e della Repubblica (gli arbitri) vanno assegnati a soggetti ne` direttamente ne` indirettamente politici: artisti, filosofi, attori, operai, insegnanti, imprenditori. Come sceglierli? I tre gruppi compilano una lista di 30 nomi ciascuno. Ogni gruppo puo` eliminare 10 nomi dalla lista degli altri due. Restano 30 nomi (10 per ogni gruppo) fra i quali tutte le cariche arbitrali vengono sorteggiate.

3. Il processo legislativo procede in diversi modi, non alternativi fra loro:

a - minimo comune denominatore (ciascun gruppo compila un elenco di dieci provvedimenti concreti, precisi e dettagliati che ritiene indispensabili; quelli che appaiono nelle 3 liste diventano legge approvata da tutti e tre i gruppi)

b - veto (ciascun gruppo compila un elenco di dieci provvedimenti concreti, precisi e dettagliati che ritiene indispensabili; gli altri gruppi hanno il potere di depennare 4 provvedimenti ciascuno)

c - preferiti (ciascun gruppo presenta una lista di tre provvedimenti che considera irrinunciabili; i provvedimenti presenti nelle tre liste, vengono subito tradotti in legge -vedi punto a-; i provvedimenti antagonisti - per esempio: abolizione di una tassa o suo incremento - vengono eliminati; tutti i rimanenti vengono tradotti in legge)

Nel giro di uno o due anni l`Italia ottiene il varo di una decina di leggi cha la cambiano drasticamente, ed e`pronta a nuove elezioni.

Naturalmente questo non avverra` mai. Perche` l`interesse comune e il riconoscimento della legittimita` degli altri, anche se rappresentati da politici sgraditi, non sono presenti nella cultura italiana. Perche` la casta predica il cambiamento guidato dai vecchi arnesi della prima e della seconda Repubblica e non accettera` mai di uscire di scena. Perche` gli italiani non accettano le regole di nessun gioco, e giocano solo finche` le regole fanno i loro interessi.