"La vita per sua natura è
dialogica. Vivere significa partecipare a un dialogo:
interrogare, ascoltare, rispondere, consentire, ecc."
(Michail Michajlovic Bachtin)
Un dialogo è un confronto verbale tra due o più
persone per raccontare, esprimere sentimenti e discutere
idee. Il dialogo è lo stumento principe della relazione.
E' attraverso la conversazione che si creano legami, ci
si esprime valorizzandosi e si valorizza l'interlocutore.
La conversazione è un comunicare reciproco, cioè
mettere in comune qualcosa e circoscrivere la relazione
fra chi ne è partecipe. Comunicazione deriva dal
latino (cum munus cioè funzione, servizio, dono
e cum moenia cioè confini, distinzioni). Comunicare,
dialogare, conversare signifca attivare legami mediante
scambi soprattutto, ma non solo, verbali. Nessuna conversazione,
nessuna relazione, nessun legame.
Alla base di ogni relazione sana c'è il riconoscimento
del reciproco valore e della diversità originale
di ogni soggetto. Alla base di ogni relazione malsana
c'è il rifiuto della diversità, l'uso oggettuale
o violento dell'alterità, la svalorizzazione dell'altro.
Alcuni imputano queste posizioni nefaste al narcisismo,
ma l'ambiguità del termine non distingue fra l'onnipotenza
e l'impotenza. Il narcisista può essere divorato
dall'amore, dalla contemplazione di sè e dal controllo
degli altri (onnipotenza), ma può anche essere
l'espressione del senso di inferiorità, dell'invidia,
del disamore per sè (impotenza).
E' sotto gli occhi di tutti l'odierna proliferazione
di soggetti nercisitici, più dediti ai comizi che
alle conversazioni. Parliamo di me, ascoltatemi senza
replicare, voi non avete niente di interessante per me,
sono le linee guida inconsce del narcisista. Il risultato
più clamoroso è la svalutazione degli interlocutori
e la conseguente impossibilità di ogni relazione.
Ecco alcuni comportamenti che emergono nelle conversazioni
e qualche suggerimento per il narcisista pentito.
Il tempo
Condividere il tempo della parola significa dare a ogni
interlocutore lo stesso valore. I narcisisti che ammorbano
la conversazione con un tempo dilatato e parlando soprattutto
di se stessi, non solo diventano noiosi ma comunicano
disistima, disprezzo, insignificanza per coloro che ascoltano.
Se rompete la logorrea e si crea silenzio, o lo sopportate
o lo interrompete facendo domande al'interlocutore.
L'interessamento con domande
Fare domande nel corso di una conversazione è segno
di interesse e di valorizzazione dei presenti. Lo stesso
vale se viene detto qualcosa che non è chiaro.
Chiedere ripetizioni o chiarimenti è segno di interesse
per l'altro.
Le interruzioni
Nella foga di un dialogo, può capitare di interrompere
un interlocutore. Ci si scusa e si restituisce la parola
a chi è stato interrotto.
Il tema escludente
Parlare di qualcuno che è ignoto all'interlocutore
vuol dire escluderlo dalla conversazione, così
come parlare di argomenti tecnici o usare linguaggi oscuri.
Ascolto e memoria
Il narcisista non ha memoria che per sè. Gli puoi
dire tre volte che lavoro fai, ma lui te lo chiederà
di nuovo perchè non ti ascoltava o non dava importanza
a ciò che dicevi.
Argomento principe
Il tema di conversazione preferito dal narcisista è
se stesso. In brevissimo tempo ti seppellisce con aneddoti
della sua vita, fatti che ha vissuto ieri, i suoi amici
e le sue ex, la sue malattie e i suoi problemi. Puoi frequentare
un narcisista per mesi arrivando a conoscere a menoria
i suoi sproloqui, senza che lui sappia niente di te. Non
gli interessi.
Avviso
Mai dire a un narcisista che lo è. Ti attacca come
aggressivo, perchè ha di sè la percezione
di essere aperto, comunicativo, confidenziale. Se non
ti fa domande è perchè rispetta tua privacy.
Se non ti fa parlare è perchè ha più
voglia di dare che di ricevere. Non sperare che cambi
modo di relazionarsi. Cambiarà solo interlocutore,
cioè uditorio.
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