Questa non è la difesa di un ceto politico, che
è indifendibile. E' il tentativo di disoccultare
un meccanismo di proiezione la cui esistenza è insieme
sintomo di un disturbo psicologico e prodromo di una catastrofe.
La proiezione è un meccanismo di difesa della psiche,
teso ad attribuire ad altri parti del sè che sono
inaccettabili, come la colpa.
Il fenomeno è diffusissimo a tutti i livelli, in
Italia: un Paese che, forse a causa delle sue radici cattoliche,
è travolto da un senso di colpa atavico. I tossicodipendenti
non sono colpevoli ma ammalati: i veri colpevoli sono gli
spacciatori. Gli alcolisti sono malati, nemmeno i baristi
sono colpevoli: i vari colpevoli sono i produttori di liquori.
I soldati e i generali sono eroi: i venditori ed i produttori
di armi sono i veri colpevoli delle stragi belliche. Gli
immigrati sono vittime: gli scafisti sono i cattivi. I giocatori
d'azzardo sono malati: i colpevoli sono i tenutari delle
bische e i produttori di slot machines.
Nessuno ricorda che gli spacciatori, i produttori di liquori
e di armi, gli scafisti e i biscazzieri rispondono a una
domanda della cosiddetta "società civile".
Spesso questi "imprenditori" spingono la domanda
con stratagemmi eticamente inaccettabili, ma resta il fatto
che la "colpa" non può non essere condivisa
fra loro ed i loro clienti. Il rifiuto della colpa e la
sua proiezione su altri non solo è un sintomo di
difesa di personalità immature o compromesse, ma
è anche la premessa per la continua reiterazione
del comportamento che produce la colpa stessa. Solo l'assunzione
del senso di colpa consente l'avvìo di una fase di
reale cambiamento.
L'addossare tutte le colpe della società al ceto
politico chiedendone a gran voce il "rinnovamento"
è come la richiesta di un tossicodipendente di cambiare
spacciatore. I politici italiani, ma possiamo dire anche
dell'intero occidente (basta conoscere la storia e la cronaca
americana), sono pieni di colpe criminali, malzezzi e incompetenze,
ma sono pur sempre eletti dal popolo. L'Occidente chiama
"rappresentative" le sue democrazie, perchè
i politici rappresentano il popolo. Dove rappresentare significa
"parlare a nome di" ma anche "essere come".
I politici attuali sono esattamente quello che i popoli
si meritano. La pena di morte e la III guerra mondiale (in
corso da 20 anni) non sono state un'invenzione dei politici
americani, ma del popolo che li ha eletti più volte.
In Italia, di poche cose siamo certi, come del fatto che
un politico che smettesse di fare raccomandazioni, nutrire
una schiera infinita di "clientes", favorire gli
appalti di certe cordate a scapito di altre, ridurre i finanziamenti
alla Chiesa.... non sarebbe mai rieletto. Non sono ugualmente
colpevoli il politico che fa una raccomandazione o il cittadino
che la chiede? Non sono corresponsabili il politico che
trucca un appalto e la cordata che lo vince? I giornali
che vivono di finanziamenti pubblici sono migliori dei politici
che danno finanziamenti "a pioggia"? I politici
sono strapagati, ma non lo sono anche certi dirigenti pubblici,
i segretari comunali, i managers di Stato? I politici vivono
sulle clientele, allo stesso modo dei baroni universitari,
degli Ordini professionali, delle associazioni di categoria,
dei boss della medicina. Avete mai visto un annuncio su
un giornale per il reclutamento di un dipendente dei sindacati
o delle cooperative? Gli italiani si arrabbiano perchè
i politici non pagano mai, ma quando mai hanno pagato i
magistrati, i funzionari statali , i banchieri? Facciamo
bene a chiedere le dimissioni del Ministro P.I. per un comunicato
demente sui neutrini, ma perchè non chiediamo anche
il licenziamento del funzionario che ha scritto il comunicato
e del dirigente di quel servizio? E come mai non chiediamo
la testa dei responsabili ISTAT che non sanno fare un sito
web? Perchè sono della "società civile"?
Gli italiani hanno il diritto di chiedere la testa dei
politici al governo, ma finchè non cambieranno la
loro cultura devono rassegnarsi a tagliare teste ogni anno.....
e andare sempre peggio!
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