Il futuro fra l'incertezza del destino e la volontà
del progetto
Il tempo è come un viaggio. Il passato è
il luogo di partenza. Il presente è il momento di
cui siamo consapevoli. Il futuro è il tempo fra il
presente e la meta. Il percorso fra il presente e la meta
è il tempo della volontà e delle scelte per
arrivare, e il tempo dell'incertezza del destino che può
fermarci, rallentarci, dirottarci, ferirci e persino ucciderci.
Il futuro è insieme una scelta e un'incertezza. Senza
scelta e incertezza il futuro è la cristallizzazione
del presente o la ripetizione del passato. E' l'incertezza,
il gioco delle alternative possibili, che permette al futuro
di avvenire. E' la diversità possibile che dilata
il tempo, dinamizzandolo dal passato al futuro. Ma il futuro,
e quindi il tempo, dipende anche dall'immaginazione, dalla
volontà del progetto, dallo slancio vitale che distingue
gli esseri umani dagli animali. Questi vivono in un eterno
presente istintuale perchè sono incapaci di scegliere.
Il futuro come controllore del presente e del passato
Il pensiero comune assegna al passato la paternità
del presente e del futuro. Dal punto di vista psicologico,
quando ciò avviene, si parla di patologia. Non è
il passato che genera il presente ed insieme ad esso crea
il futuro, ma il contrario. Il futuro controlla il presente
e reinventa il passato. Se torniamo alla metafora del viaggio,
è la meta che declina in modi diversi sia il presente
che il passato. Chi sta raggiungendo un soggetto amato,
considera il presente inutile e il passato (il tempo e il
luogo di partenza) sgradevole. Chi sta andando in guerra
considera il presente come una condanna e il passato come
il paradiso. Il tempo è dominato dal futuro, in parte
come progetto e in parte come destino.
Il pensiero unico ha ucciso il futuro in Occidente
Tutto l'Occidente vive ormai in uno spazio temporale che
non supera il semestre. Quando è morto il futuro?
Il futuro è morto quando ha prevalso il pensiero
unico, poco prima della caduta del muro di Berlino. L'Occidente
pensa che la sua democrazia rappresentativa, il suo modo
di dare un ruolo alla donna, il suo modo di trattare i bambini,
il suo sistema mediatico siano la fine della storia e debbano
essere imposti a tutto il pianeta. Nessuna alternativa,
nessuna diversità, nessuna autonomia viene riconosciuta.
Il futuro del pianeta deve essere la pura ripetizione del
presente. Nessuna incertezza, nessuna deviazione sono tollerate.
Il presente dell'Occidente deve essere il futuro del pianeta,
il suo unico destino ammissibile. Eliminata ogni alternativa
e incertezza, il futuro è solo una copia, quindi
è morto.
Il futuro dilatato
La riprova che è il futuro a controllare il presente
è la universale tendenza ad estendere il tempo oltre
la morte. Il nostro tempo è limitato ma abbiamo trovato
modi per dilatarlo. Il culto dei morti è il modo
che hanno i vivi per dilatare la loro memoria. La genetica
è il modo più semplice e naturale per garantirsi
un futuro illimitato. L'accumulo di oggetto o beni costituisce
un'eredità cui affidiamo la dilatazione del nostro
futuro oltre la morte. Infine, affidiamo alle opere (arte,
scrittura, edifici) il compito di darci un futuro dopo la
vita.
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