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La società ci ruba il tempo (G.Contessa) Torna ad indice
La nostra vita non è più nostra

Si comincia da bambini con i ferrei orari delle lezioni a scuola, che preparano alla vita lavorativa, e col programma quotidiano per il tempo libero, che sembra più un calendario di appuntamenti di lavoro. E' sempre più raro che un bambino possa andare in strada o all'oratorio a dare quattro calci al pallone, iniziando e finendo all'ora che preferisce. Dalle 15 alle 16 scuola di calcio, dalle 17 alle 18 scuola di musica, dalle 18,30 alle 19,30 compiti. La scuola è "tempovora" anche per i genitori diligenti: ore di colloqui, riunioni, assemblee raramente utili a qualcosa.

Dall'infanzia comincia la sottomissione del tempo alla salute e alla medicina. Si parte coi vaccini e si continua con le visite periodiche ai denti, agli occhi, all'udito. per le allergìe e per le intolleranze. Tutto questo se siamo sani. Se siamo malati (anche lievemnete) la medicina diventa una tortura periodica.
Arrivati all'adolescenza si aggiungono le visite per la bulimìa o l'anoressìa, quelle per tatuaggi o piercing fatti male, i primi controlli e trattamenti estetici: pelle, capelli, labbra, seno. Con l'età adulta, il dominio sanitairo sul tempo diventa assoluto. I medici invitano a gran voce a fare diagnosi precoci sul diabete, i tumori al seno e alla prostata, la lipodistrofia, le malattie reumatiche, la celiachìa, le malattie cardiovascolari, l'alzheimer, ed altre decine di pericoli sanitari. Tutto ciò a spese proprie, oppure dopo ore di coda dal medico di base, mesi di attesa per la visita specialistica e ore di attesa per farla. I viaggi dal medico di base ai centri specialistici sono ovviamnete sottoposti al tempo e ai costi dei mezzi pubblici o privati.

Il secondo ladro del tempo e di vita è la burocrazia. Carta d'identità, patente, passaporto, certificato di nascita o matrimonio, autorizzazioni su qualsiasi cosa, sono obblighi universali che impongono costi ma soprattutto tempi: code, orari d'ufficio bizzarri, reperimento materiali obbligatori, attese per la fine pratica. Se possiedi una casa devi dedicare parecchie ore a leggere la circolare esplicativa che è stata emanata per l'IMU: circa 80 pagine.
Ma il peggio inizia se vogliamo avviare una qualsiasi attività produttiva. Sessantacinque pratiche per aprire una parrucchieria. Settantatre per una gelateria. Aprire un bar richiede fino a 71 adempimenti e coinvolge anche 26 enti con i quali, però, ci si può dover interfacciare fino a 41 volte perché ad alcuni enti ci si deve rivolgere varie volte. Officina di autoriparazioni? L’aspirante autoriparatore si trova di fronte una sorta di montagna: fino a 86 adempimenti complessivi da assolvere. Gli enti con i quali può avere a che fare sono 30 e 48 i contatti. Per aprire una falegnameria gli adempimenti possono arrivare a 78.

Il terzo ladro del tempo e di vita è, paradossalmente, la tecnologìa. E' nata con la promessa di rendere più semplice la nostra vita, di farci risparmaire tempo, insomma, di renderci più felici. Abbiamo mai conteggiato il tempo che ci ruba? Si inizia coi tempi per scegliere fra le decine di offerte. Poi arriva il tempo della coda per l'acquisto (che, per certe novità, arriva anche ai due giorni, compreso tafferuglio). L'oggetto in sè, generalmente non basta: ci vogliono parecchi accessori (altro tempo per scegliere e per acquistare). Portato l'oggetto (il device) a casa occorrono ore per imparare ad usarlo, e spesso metà delle funzioni non arriviamo nemmeno a conoscerle. Appena acceso il dispositivo, arrivano i messaggi che invitano o obbligano ad oggiornarlo, proteggersi, comperare qualcos'altro. Dopo ore di assuefazione, le pile si scaricano, oppure non c'è campo, il credito è finito, un virus si insinua, cade il segnale di Rete. Allora chiamiamo il servizio assistenza. Dopo dieci minuti di musica rock, risponde un albanese che ti invita a chiamare un altro numero dove risponde un pakistano, che ti rimanda alla sede centrale di Messina, che ti fornisce l'indirizzo della sede di assitenza della tua città. La quale si trova all'altro capo della tua abitazione: coda per il trasporto, coda nella sede. Infine, la sentenza è inappellabile. Non possiamo fare niente per il suo caso, ma può acquistare il nuovo modello.....con la prospettiva di ripetere il percorso.

Infine ci sono miriadi di piccoli stillicidi temporali, che si impadroniscono della nostra vita.

Un decimo della vita quotidiana, ci viene rubata dalla raccolta differenziata dei rifiuti. I minilocali vengono riempiti da bidoncini e sacchetti, per procurare i quali, dobbiamo buttare tempo. Poi ci vogliono ore per imparare cosa va messo dove. Naturalmente occorre memorizzare i tempi di raccolta, per spostare all'esterno i bidoncini e i sacchetti; : il lunedi l'umido e il verde; il martedi il vetro; il mercoledi la plastica; il giovedi la carta; il venerdi i pannolini; un paio di sabati al mese i rifiuti pericolosi; gli ingombranti su chiamata e appuntamento. In alternativa si può raggiungere l'isola ecologica: solo sa hai un veicolo privato. Se non vengono a ritirare i bidoncini nel giorno previsto, basta telefonare (2 o 3 volte perchè una sola volta non basta).
Abbiamo la tecnologia per andare su Marte, ma non abbiamo ancora inventato una macchina che differenzi i rifiuti. O magari esiste, ma preferiamo far soffrire le massaie. In cambio di questo furto temporale il cittadino ha qualche vantaggio? No, solo l'aumento vertiginoso dei costi.

La coda è ormai diventata la regola. Non esiste posto senza coda. Negozi, cinema e teatri, ipermercati, medico, uffici pubblici: ci rubano in media un'ora al giorno.

Ti serve un colloquio con un Sindaco, di un paesello grande come un appartemento? Più facile farsi ricevere dal sindaco di Mexico city o New York. Siccome gli orari di apertura al pubblico del Municipio sono segreti, devi andare 2/3 volte in orari diversi sperando di trovare aperto. Quando ci riesci, devi chiedere un appuntamento, che la segretaria ti fissa per almeno una settimana dopo. Di avere un colloquio con un Assessore regionale o un alto funzionario ministeriale, non è il caso di parlare. Allora mandi 3 lettere e dieci email, ma non ottieni risposta.

Avere a che fare con avvocati o notai non è solo un costo inavvicinabile, è una tortura temporale. Appuntamenti, attese, rinvii, documentazioni da produrre e ore di vita rubate. Se ti imbarchi in un processo civile qualsiasi, devi mettere in conto almeno 100 ore di vita da buttare. Qualsiasi cosa tu sia obbligato a fare con un notaio, non te la cavi con meno di una decina di ore.

Di fronte a tutto questo, é stupefacente che riusciamo ancora a lavorare e vivere.