La parola "sicurezza" discende dal latino "se-curus",
dove il "se" è disgiuntivo e non indica
"cura e sollecitudine verso di sè" ma "lontananza
dagli affanni e dalle preoccupazioni". Sicurezza è
dunque l'assenza di timori, preoccupazioni, affani.
In termini psicoanalitici la sicurezza è legata
all'istinto di morte, essendo la vita inestricanilmente
legata al pericolo, all'avventura, al rischio. In termini
psicosociali, la sicurezza è il secondo livello più
primitivo della scala di Maslow. La sicurezza è il
primo bisogno del bambini e la maturità dipende dalla
capacità di sopportare l'ignoto e rischio. La sicurezza
è legata alla ripetizione. Il famoso racconto di
Freud sul rocchetto che il bimbo fa scomparire e riapparire,
si conclude col sorriso della riapparizione. Il bimbo sorride
sicuro quando il rocchetto riappare dopo l'angosciosa scomparsa
sotto il letto. L'allenamento sportivo, l'esercizio mnemonico,
le prove d'attore sono motivate dalla garanzia di successo,
cioè dalla sicurezza del risultato, che la ripetizione
fornisce. La ripetizione difende dalla sorpresa, dall'imprevisto,
dalla novità: dalla vita. La ripetizione uccide il
futuro, privandolo del suo carattere peculiare: l'inaspettato.
Tutte le invenzioni e le civilizzazioni sono nate e cresciute
nella in-sicurezza dei risultati, nella deviazione dalla
rotta nota, nell'abbandono irrazionale al futuro. I timori,
le preoccupazioni, gli affanni sono ciò che resta
quando non possiamo o vogliamo ripetere l'esistente. Quando
mettiamo in conto che il rocchetto possa scomparire del
tutto, e accettiamo il dolore della perdita.
Tutte le invenzioni e le civilizzazioni sono nate e cresciute
quando gli individui accettavano il rischio come parte della
vita e della storia, cercavano l'avventura più della
sicurezza. In termini psicoanalitici è eros, non
tanatos, che presiede alla vita e alla maturità.
In termini psicosociali i bisogni evoluti sono soggetti
ai rischi della socialità, dell'autonomia e dell'autorelizzazione.
Il bambino sta appeso alla madre; l'adulto sa staccarsene.
L'insicurezza è quella che dispiega il tempo aprendosi
al futuro, a partire dalla coscienza che qualcosa di diverso
dalla ripetizione è possibile.
L'Occidente è nato e cresciuto su civilizzazioni
che davano più valore al rischio che alla sicurezza.
L'impero macedone, poi quello romano ed infine le invasioni
dette barbariche non sono stati costruiti sulla sicurezza.
Le scoperte tecniche del medioevo, le scoperte scientifiche
e lo splendore dell'arte del Rinascimento, l'industrialesimo
e l'imperialismo sono figli dal rischio. Persino le democrazie
moderne sono il risultato dell' abbandono della sicurezza
offerta da secoli di monarchie.
Quando l'Occidente ha iniziato a preferire le garanzie all'incertezza,
la sicurezza al rischio, la lontananza dagli affanni alla
fatica e all'avventura, ha dato il via al suo declino. Un
declino che durerà decenni, se non secoli.
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