Lo spazio è insieme divenire, libertà e potere.
Movimento, locomozione, flusso, cambiamento, variazione,
mutamento, mutazione, evoluzione, avanzamento, sviluppo,
rivoluzione, conversione, variazione, alterazione, formazione,
costituiscono la costellazione semantica del divenire. Il
benessere umano è intrinsecamente legato al moto
(fisico e psichico) e questo avviene nello spazio. La bara
è senza spazio, il world wide web è uno spazio
virtuale infinito. Fra i due estremi si snoda la vita di
ognuno, che oscilla fra stati di benessere, con più
spazio disponibile e più divenire al loro interno,
e stati di malessere, con meno spazio e meno divenire.
L'idea di collegare il benessere allo spazio deriva dalla
teoria della gestalt per la quale ogni singolo essere umano
ed ogni aggregazione umana sono una "forma", un
"campo", un "sistema" composto da parti
in equilibrio quasi-stazionario. Questo equilibrio è
un punto precario fra una fase di cambiamento e la successiva.
Esso è puntuale, statico e momentaneo, laddove i
cambiamenti sono processuali, fluidi e continui. L'equilibrio
è la forma che lo spazio intrapsichico e interpersonale
o sociale prendono "qui ed ora". La rottura dell'equilibrio
è il mutamento della forma e dunque dello spazio.
Equilibrio e rottura sono forme geometriche tridimensionali
la cui ampiezza, integrazione ed armonia definiscono il
livello di benessere. Più grande lo spazio individuale
e sociale, maggiore è il benessere. Più il
soggetto "diviene", più è benestante.
Divenire significa passare da una forma alla successiva:
che è la fisiologia (il benessere) dei campi umani.
Il divenire è moto e questo non è possibile
che nello spazio.
L'oscillazione fra equilibrio e mutamento dipende dalla
libertà. Questa è la pluralità delle
opzioni, cioè la quantità di spazio discrezionale
autonomo a disposizione del soggetto. E' interessante notare
la polisemia del termine "gioco", che indica sia
l'attività ludica sia il grado di libertà
della vite. Avere gioco e giocare, è avere spazio
e libertà di muoversi, scegliere, decidere. Il determinismo
e la repressione sono corridoi produttori di claustrofobìa,
traiettorie cogenti tipiche del mondo minerale o animale.
Anche la relatività e l'indeterminismo fisici, che
sono il punto più avanzato della libertà materiale,
restano al di qua della soglia della libertà umana,
in quanto non intenzionali né progettabili. Il benessere
-la fisiologia- del mondo fisico risiede nella pluralità
dei possibili; il benessere psichico risiede nella libertà
di scelta. Mentre l'universo fisico è un multiverso
causale, l'universo psichico è intenzionale e progettabile.
Il benessere umano è avere spazio libero.
Il terzo aspetto del benessere è il potere. Qui
il termine "potere" non indica il dominio sugli
altri, né la posizione sociale, né il controllo
sugli eventi, né l'autorità. Il potere qui
indicato è la discrezionalità di attuare il
potenziale ed il possibile. E' il diametro del campo soggettivo,
è il movimento sul piano o nel solido spaziale in
cui il Soggetto è inserito. Più ampio è
lo spazio, più il soggetto ha il potere di esprimere
il potenziale e concretare il possibile. D'altronde, il
potere è la forza impiegata nell'occupazione dello
spazio: dalle conquiste territoriali in campo politico,
alle affermazioni di ruolo nei rapporti interpersonali.
Il benessere dipende dal potere del soggetto di realizzarsi,
occupando spazio. Come gli alberi crescono espandendosi
in terra con le radici e nel cielo con la chioma, il soggetto
cresce espandendosi spazialmente, attuando il suo potenziale
mediante l'uso del potere. Il potere è la potenza,
cioè la forza di esprimere un lavoro, che nel caso
del soggetto umano benestante è il lavoro del divenire.
La traduzione di queste suggestioni in chiave politica
è che il benessere degli esseri umani dipende dalla
sovranità (potere), dalla libertà (discrezionalità
e progetto) e dal divenire (sviluppo, crescita, cambiamento).
In sintesi, dallo spazio fisico e psichico di cui godono.
(Guido Contessa)
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