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Editoriale Inverno 2002-2003Torna a indice


Dopo i primi mesi di assestamento e riflessione, ARIPS entra nel suo XXV anno di vita con rinnovate energìe e alcune proposte. Come vedrai non si tratta di programmi per tutti: è finita la stagione populista basata sulla speranza che la ricerca, la scienza e la cultura dovessero essere condivise con tutti. Questa pseudo-democratizzazione ha solo rischiato di far abbassare la qualità, senza aumentare la vera motivazione ad apprendere e crescere. Al contrario, può sembrare paradossale ma la progressiva diffusione e accessibilità degli strumenti culturali non ha affatto aumentato la cultura di massa. Oggi che un diploma di maturità ed una laurea non si negano a nessuno, che esistono agevolazioni e sussidi per frequentare ogni tipo di corso, che è facilitato l'accesso ai mass media, alle biblioteche, ai musei, essere ignoranti non è affatto una vergogna ma un vanto.

ARIPS, che non risponde a nessun altro che ai propri associati, e che non ha alcun vincolo di mercato, sceglie dunque una strada in controtendenza: fare proposte d'élite. Avremo pochissimi soci, utenti o clienti? Non importa. ARIPS è nata soprattutto per soddisfare il bisogno di ricerca, scienza e cultura dei propri soci, e per 25 anni ci è sostanzialmente riuscita. Oggi, più che 25 anni fa è urgente la necessità di un ritiro da "monachesimo laico" per difendere la cultura dai barbari e consegnare ai posteri il patrimonio dell'età classica delle scienze e delle pratiche sociali (prodotto nel secolo XX). Magari con l'arricchimento di una interpretazione e un aggiornamento di qualità.

Dunque, le proposte che ARIPS fa per ricordare il suo XXV anno di vita NON sono per tutti ma per i pochissimi Operatori dell'Immateriale che non hanno ancora rinunciato al loro ruolo di intellettuali. La nuova veste del sito web dovrebbe essere il segno della novità dei contenuti: naviga e farai scoperte interessanti.