Le vittime non sono tutte uguali, anche se la retorica non
fa distinzioni. Ci sono le vitime per destino, per scelta
altrui, e per scelta propria. Infine ci sono le vittime
eroi, che sacrificano scientemente la propria vita per quella
di altri.
Le vittime per destino sono quelle che vengono colpite da
disastri naturali come un terremoto, un fulmine, il morso
di un insetto, una grave disabilità. Le vittime per
scelta altrui sono quelle che muoiono per aggressione o
omicidio; quelle che muoiono sul lavoro per incuria degli
imprenditori; quelle che cadono dai ponti mal progettati
e senza manutenzione; quelle che soccombono a disastri naturali
favoriti dall'irresponsabilità dei politici; quelle
che vengono investite da pirati della strada.
Poi ci sono le vittime per scelta propria. Queste sono le
vittime di situazioni derivanti da loro libere scelte. I
suicidi sono le vittime esemplari di questo tipo. Poi ci
sono le vittime della droga o dell'alcol. Le vittime di
"giochi" pericolosi. Quelle che muoiono a seguito
di sport o hobbies ad alta rischiosità. Infine ci
sono i soldati che combattono, i pompieri, gli artificieri,
che hanno scelto una professione che prevede un alto grado
di pericolo.
Considerare le vittime per destino e per scelta altrui
allo stesso modo di quelle per scelta propria è ingiusto
e offensivo, per le prime due categorie. Come è ingiusto
equiparare una vittima che muore per omicidio a una che
muore suicida. Tutte le vittime hanno diritto alla "pietas"
che si deve tributare a chiunque (e per qualunque causa)
muore o viene gravemente danneggiato. Ciò detto,
non possiamo continuare ad eludere il concetto di responsabilità.
Le vittime per destino o per scelta altrui non hanno alcuna
responsabilità, non scelgono il rischio di diventare
vittime. Le vittime per scelta propria scelgono e accettano
i rischi derivanti dalle proprie decisioni.
Infine, ci sono le vittime e le vittime eroi. Le vittime
eroi sono quelle non hanno scelto il rischio e il pericolo,
ma che di fronte alla propria morte e quella altrui scelgono
la prima. Le vittime eroi sono quelle che si trovano in
situazioni provocate dal destino o da scelte altrui, e scelgono
di sacrificare se stessi per salvare un altro. Salvo d'Acquisto
è il paradigma delle vittime eroi. E' una vittima
eroica il genitore che affoga per salvare il figlio che
rischia la vita. Più ancora eroico è chi affoga
per salvare dall'annegamento un estraneo.
La retorica tende a omologare le due categorie, senza rendersi
conto che sovrapporre la prima categoria alla seconda è
un'offesa per quest'ultima. Definire eroi quelli che muoiono
sul lavoro o per un attentato terroristico è un errore:
sono vittime per scelta altrui. Definire eroi quelli che
muoiono su un'auto o una moto da corsa è un altro
errore: sono vittime per scelta propria.
C'è poi un'altra distinzione fra le vittime. Ci
sono vittime ignorate e vittime mitizzate dai mass-media,
dalla magistratura e dai politici. Le recente questione
Regeni è un esempio palese di questa distinzione.
L'Italia è il Paese dei misteri, degli omicidi e
delle stragi insolute. Dall'omicidio Rostagno a quello di
Ilaria Alpi e Stefano Cucchi, abbiamo un lungo elenco di
vittime senza una vera giustizia. L'Italia è anche
un Paese che ha registrato oltre 100 morti misteriose in
Paesi stranieri solo in questo secolo, e decine di casi
di assassini che vivono all' estero senza alcuna estradizione
(dai colpevoli delle stragi naziste rifugiati in Germania
a Cesare Battisti protetto prima dalla Francia e ora dal
Brasile). Ma in nessuno di questi casi abbiamo visto interrompere
relazioni diplomatiche, inviare magistrati all'estero a
fare indagini, e alte cariche dello Stato manifestare .
Nel caso Regeni, non si capisce perchè, tutto questo
è stato fatto.
Un altro palese esempio è quello della povera donna
mutilata ad un orecchio da una banda di criminali, e che
ha ricevuto un copertura mediatica continua per una settimana.
Nei servizi su questo crimine, salta fuori un povero negoziante
a cui, poco tempo fa, è stato mozzato un dito: nel
totale silenzio dei media.
Infine, ci sono le uniche vere vittime eroi, che vivono
nel quotidiano e nel silenzio generale. Sono coloro che
si curano giorno per giorno di parenti disabili gravi: genitori,
partner, figli. Sono le vittine del destino che scelgono
liberamente di sacrificare la propria vita per qualcuno
che amano. Non solo questi non vengono osannati dai mass-media,
ma spesso sono lasciati soli da servizi sociali inefficienti
e da uno Stato insensibile.
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