I films, i serials e i reality shows sono finzioni. Non
rispecchiano necessariamente la realtà, ma il modo
di vedere il mondo del regista, dello sceneggiatore, degli
attori. O meglio, il modo di vedere il mondo che il regista
pensa appartenga allo spettatore. In ogni caso, la finzione
rappresenta una parte del mondo e influenza indirettamente
il modo di pensare e vivere dei fruitori. In questo senso,
lo spettacolo è uno dei più potenti influenzatori
della storia. Sottoposti a centinaia di ore di spettacolo
in tv, sul computer, al cinema o a teatro, lo spettatore
tende a riprodurre i comportamenti, i sentimenti, i caratteri
che vede. Naturalmente l'offerta di spettacoli è
talmente vasta che è impossibile considerarli a senso
unico. Ci sono moltissime eccezioni, ma esiste anche una
corrente maggioritaria che può essere considerata
come l'influenzatore sociale dominante.
Donne, uomini e adolescenti
Le serie di CSI, Law and Order, e Criminal Minds sono da
anni il paradigma del genere poliziesco. Godono di sceneggiature
impeccabili e ottimi attori, ma da più di vent'anni
fanno circolare una immagine di donna, uomo e adolescente
molto discutibile. In centinaia di episodi è raro
vedere qualcuno che ride, comunque mai nessuno dei personaggi
principali. I personaggi femminili sono sempre solo duri,
violenti, depressi. I personaggi maschili tormentati e problematici.
Quelli adolescenti solo bizzosi, ribelli, volgari. Nessuno
può essere debole o superficiale o di buon umore.
La presunzione di innocenza per i nostri eroi non esiste:
maltrattano chiuque sia solo sospettato di qualcosa. Se
il sospettato non commette reati, viene comunque disprezzato
per i suoi gusti non convenzionali. I testimoni sono apprezzati
solo se accettano di rischiare la vita. Essere una vittima
invece, per gli investigatori, non è possibile. In
ogni caso, quasi mai nessuno segue gli ordini o le regole:
l'imperativo dell'obbedienza e della legalità vale
solo per gli altri.
Dopo cento puntate di questi serials tutti siamo pronti
a fare i giustizialisti, gli individualisti, i moralisti.
E ad essere perennemente "incazzati" o depressi.
Relazioni interpersonali
Quasi tutti i personaggi hanno pesanti problemi relazionali
e affettivi. Di solito a causa di famiglie disastrate o
odiatissime. Gli unici familiari per i quali l'eroe si sbatte
davvero sono i famigliari morti prematuramente. Le relazioni
abituali nei servizi di famiglie affidatarie sono basate
sulla violenza, lo strupro e la pedofilia. Nelle carceri
tutti violentano tutti, in barba alla legalità che
viene sempre citata come una dea.
Il dialogo fra i sessi è generalmente bandito. Un
partner dice qualcosa di sgradevole, e l'altro non discute:
se ne va. E' raro che un battibecco superi le 2/3 battute.
Le relazioni devono puntare alla fedeltà o al matrimonio
fin dal primo bacio. In genere, se è lui che dopo
un bacio cambia aria è perchè è un
puttaniere; se è lei invece è perchè
è fragile e "curiosa della vita". La gelosia
è un sentimento sano e normale, che giustifica quasi
ogni comportamento.
Il sesso si pratica rigorosamente nella sola posizione del
"missionario". Dopo gli anni novanta, i nudi sono
spariti dallo spettacolo, se non in specifiche nicchie come
i locali di lap dance. Quando la lap dance viene fatta per
uomini, l'atmosfera è viscida e peccaminosa; quando
viene fatta per donne è sempre una festa gioiosa.
Il matrimonio non è quasi mai un asciutto gesto in
Comune, ma uno tsunami di doveri e tradizioni. Gli unici
matrimoni semplici sono quelli fra ubriachi a Las Vegas.
Viste cento ore di questi tipi di relazioni amorose, ogni
spettatore è pronto per una infelice vita relazionale.
Dialoghi
Di cosa si parla, nello spettacolo? I protagonisti parlano
di sè, dell'uno dell'altro o del nulla. Quindici
persone stanno su un'isola deserta per mesi e neppure per
sbaglio capita che si mettano a discutere di politica, di
arte, di musica, di sport o di attualità. I dialoghi
raramente superano le 300 parole. Si possono fare films
di 90 minuti, polizieschi di 100 puntate, mesi di reality
shows con un vocabolario che sta tutto in 5 pagine. Nei
reality shows la frase clou è sempre la stessa: "...vivo
una grande emozione". Detta decine di volte a puntata
e in decine di varianti.
Cento ore di queste "torture" spingono la platea
ad una vita nell'analfabetismo.
Divertimento
Droghe, alcol e sghignazzi sono l'unica, vera forma di divertimento
che viene rappresentata. Per i giovani studenti, ma anche
per adulti. Quando appare la voce "divertiamoci"
non ci si riferisce mai alla visita a un museo, o ad una
partita di scopetta. C'è sempre di mezzo un'orgia
(che però si intuisce solo), un tiro di coca o un
fume di birra: il tutto condito con battutacce da caserma.
Negli spettacoli americani è difficile che un attore
dica una battuta senza sorseggiare una birra o del whisky:
però non può fumare perchè si sa, il
fumo è dannoso. Negli spettacoli europei o italiani
è invece normale il fumo collettivo di cannabis.
Altri "divertimenti" frequenti? Quelli a rischio
mortale o quelli dove qualcuno viene pestato o violentato.
Il massimo per un matrimonio è la festa di addio
al celibato o nubilato. Un rito idiota che, insieme ad Halloween,
ha colonizzato il pianeta.
Dopo 100 ore di questi divertimenti ogni persona sana inizia
a desiderare la solitudine del deserto.
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