La società liquida degli uomini ad "una dimensione",
controllata dall'impero turbo-capitalista, sopravvive anche
grazie al fatto che mantiene gli individui in un perenne
stato di autostima al grado zero. La maggioranza degli esseri
umani non si stima, non ha una buona opinione di sè
ed è alla spasmodica caccia di conferme da parte
della società. Sono tanti gli indizi di questa condizione.
L'esplosione della chirurgìa estetica è esplicitamente
motivata come una soluzione ai problemi di persone che "non
stanno bene con se stesse". Corpi che non piacciono
a chi li possiede e che vengono manipolati, tagliati, gonfiati,
truccati nel tentativo illusorio di raggiungere una impossibile
stima di sè. Simile causa ha la palestromania. Ore
spese alla modellazione di corpi che, così come sono,
non somo degni di stima sociale.
A un livello più grave si collocano i disturbi alimentari,
sintomo di una stima talmente bassa da portare i soggetti
a pratiche degradanti, quando non al suicidio per fame o
illimitato sovrappeso.
Anche il fenomeno del femminicidio è un sintomo di
un'autostima al grado zero, di uomini che di fronte a un
no si vedono frantumati al punto da arrivare al crimine
più odioso. Purtroppo, sono ancora molte le donne
che non riescono a denunciare i molestatori, i picchiatori,
i violentatori perchè pensano di "essere colpevoli",
tanto è bassa la loro autostima. E sono ancora molti
i giovani vittime di bullismo che non si ribellano, perchè
temono di perdere la stima del gruppo sociale dominante.
L'autostima è talmente al grado zero che milioni
di giovani pensano di non esistere se non sono visti in
Rete. E producono filmati sempre più folli al solo
scopo di farsi visualizzare (e stimare) dalla società
planetaria.
Perchè l'autostima generale è al grado zero?
Possiamo fare diverse ipotesi ma quella più realistica
è che l'impero funziona solo se gli individui non
hanno stima di sè e accettano qualsiasi condizione
di vita pensando di non meritare altro. La società
imperiale comincia presto a picconare l'autostima degli
individui.
I bambini vengono a parole idolatrati mentre gli spazi
per loro spariscono sotto coltri di cemento; le scuole dell'infanzia
scarseggiano e spesso mancano di manutenzione o presentano
maestre sadiche. Sempre più dilagante è l'uso
di educare il bambino, non a sentirsi un valore in sè,
ma a sentirsi degno di stima solo se possiede il telefonino
più moderno, veste con capi firmati, e fa sport con
divise d'autore.
Molti adolescenti, per sostenere la propria autostima,
si dedicano al bullismo, quando non alla violenza per le
strade; vivono in mondi virtuali che confondono con quelli
reali; si dedicano allo "sballo" nei campi di
concentramento della trasgressione (le discoteche); deridono
gli amici che si impegnano in qualcosa e si vantano della
loro ignoranza e assenza di progetti. Tutto ciò è
considerao talmente irrilevante da non meritare nè
punizioni nè prassi di rieducazione.
I giovani che cercano lavoro si sentono dire che per loro
non ce n'è, cioè che non hanno alcun valore
per la società. Non importa se hanno studiato, la
loro autostima è uccisa da offerte di lavoro nero,
a paga risibile e di senso demenziale.
Gli adulti vengno storditi dalla retorica della cittadinanza
e della legalità, mentre da decenni slittano nel
ruolo di sudditi sempre più vicini alla condizione
di "servi della gleba", taglieggiati da una casta
vampiresca. Se hanno un qualsiasi contatto con organi pubblici
o con grandi corporazioni, ricevono continui messaggi di
svalutazione, insignificanza, inutilità.
Per i disabili è prevista l'elemosina del Telethon,
ma il messaggio dello Stato è che il loro valore
è marginale: ogni anno si tagliano i fondi per l'assistenza.
E' difficile avere un'alta autostima quando lo Stato preferisce
spendere i soldi per le navi da guerra invece che per i
disabili; quando molti uffici pubblici e quasi tutti i mezzi
di trasporto sono privi di sistemi di accesso facilitato.
Coloro che sono espulsi dal lavoro nell'età matura,
gli esodati, gli sfrattati, gli imprenditori falliti per
crediti che lo Stato non onora non hanno motivo per sostenere
la loro autostima. Lo Stato dice loro che sono dei "rifiuti",
lasciandoli vivere in macchina con la famiglia, lasciandoli
rovistare nella spazzatura per mangiare oppure lasciandoli
suicidare in silenzio.
Parecchi anziani vengono di preferenza reclusi in lager,
ma anche i più fortunati vengono relegati al ruolo
di mummie polversose la cui vita passata non ha alcun valore,
nemmeno come racconto.
Non possiamo stupirci se l'autostima generale è
sempre più vicina al grado zero.
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