La "richiesta d'aiuto competente" è qualcosa
di diverso dalla richiesta di soldi, o dalla richiesta d'aiuto
generico per cambiare una ruota, apparecchiare la tavola,
fare un trasloco. Questo secondo tipo non prevede necessariamente
una relazione, si può rivolgere ad un ignoto passante,
al portinaio o alla cugina di terzo grado.
La "richiesta d'aiuto competente" è una
richiesta che si rivolge a qualcuno di cui si riconosce
una competenza, che si basa su una relazione o che vuole
avviarne una. Questa richiesta ha l'apparenza della richiesta
di un dono, ma è anche un dono a sua volta. Chi presta
l'aiuto competente fa un dono, ma nello stesso momento ne
riceve uno: il riconoscimento della sua competenza.
Il dono, come ci ha segnalato M.Mauss per lo scambio dei
beni, è alla base delle relazioni interpersonali
e sociali. Chi dona esprime il suo potere, ma riconosce
anche il potere del ricevente che merita il dono. A sua
volta, il ricevente accetta il potere del donatore, ma si
aspetta una imminente reciprocità.
Quando la reciprocità non si verifica, il dono resta
una espressione del potere del donatore. Il ricevente è
nella condizione del beneficiario, se il dono non diventa
scambio. Così si crea una relazione asimmetrica,
non paritaria. Se la "richiesta d'aiuto competente"
non diventa reciproca, il donatore resta in posizione di
potere e il ricevente non trova riconosciute le sue competenze.
Resta da domandarsi perchè avviene l'asimmetria
fra donatore e ricevente. I casi possono essere due.
Il primo è legato al mero controllo. Il donatore,
col dono, mantiene il potere, il controllo, la posizione
dominante su chi ha fatto la "richiesta d'aiuto competente".
E' per questo che l'aiuto psicosociale deve essere pagato:
equilibrare il rapporto fra operatore e utente. Quando non
lo è, raramente funziona, e l'utente entra in una
spirale di dipendenza. Ed è anche per questo che
molti si dedicano al volontariato sociale: per godere di
relazioni asimmtriche e posizioni di potere.
Il secondo caso è legato alla bassa autostima e
all'invidia. Un soggetto con bassa autostima trova facilmente
oggetti di invidia:. Individui cui vorrebbe assomigliare
perchè possiedono cose, caratteristiche, potensialità
che l'invidioso considera inarrivabili per se stesso. Il
soggetto invidiato può diventare oggetto di culto
(come capita alle stars), oppure odiato, se è vicino
ma ugualmente inarrivabile.
Un modo di esprimere l'odio per l'invidiato e creare con
esso una relazione asimmetrica, è basato su potere
del dono e sulla non reciprocità nella "richiesta
d'aiuto competente". L'invidioso fa volentieri regali,
e risponde con solerzia alle "richieste d'aiuto competente",
solo che non accetta mai regali e non fa mai a sua volta
"richieste d'aiuto competente" all'invidiato.
Il modo dell'invidioso di esprimere ostilità per
l'invidiato è rifiutare di riconoscerne l'esistenza,
l'importanza e l'utilità.
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