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Impero e corporazioni (autunno 2003) Torna a Indice

Cosa sono le corporazioni? Una forma di organizzazione sociale nata per vicariare uno Stato inesistente o sostituire uno Stato inefficiente. Nel Medio Evo le corporazioni hanno avuto un ruolo di coesione e tutela sociale. Il fascismo tentò una convivenza fra Stato e corporazioni, identificando le due cose, ma la cosa non ha avuto grande successo, nel senso che le seconde hanno contribuito ad abbattere il primo e poi sono sopravvissute alla sua sepoltura.
Oggi, l'evidente declino dello Stato sembra coincidere con un'alleanza fra corporazioni e Impero. Questa entità nascente sembra infatti voler poggiare sulle corporazioni come versante settoriale di un dominio vocazionalmente globale. Lo stesso ceto politico imperiale ha assunto non da ieri i caratteri di una corporazione, dando un'impronta al sistema complessivo. Una corporazione si caratterizza mediante tre fattori specifici.

1. La vocazione alla difesa dell'interesse di un gruppo rispetto agli interessi generali. Aldilà di ogni valutazione morale, questa difesa rappresenta insieme la causa e l'effetto della frantumazione sociale. Se le aggregazioni sociali si centrano sull'interesse particolare, l'interesse generale (della Organizzazione, della Comunità o dello Stato) viene compromesso. Il corporativismo è una forma di liberismo collettivo, dove l'aggregazione più forte vince e soggioga le altre.

2. La prevalenza del passato e della conservazione, rispetto al futuro ed al cambiamento. Le corporazioni sono istituzioni, minuziosamente regolate, che congelano una situazione storica rendendo via via sempre meno possibile la nascita di situazioni emergenti. Le innovazioni che le corporazioni consentono non sono mai sistemiche (il che supporrebbe un interesse generale) ma solo intra-sistemiche. Questo, a livello sociale, corrisponde alla conservazione delle gerarchie di potere e di classe.

3. Il rafforzamento progressivo della burocrazia. E' raro che una corporazione sia controllata dagli spiriti più liberi e indipendenti. Non risulta che l'Ordine degli Giornalisti sia mai stato presieduto da un Montanelli, un Biagi o uno Zucconi. C'è mai stato un grande medico alla testa dell'Ordine dei medici? O un famoso psicologo alla guida dell'ordine degli psicologi? Per solito, le corporazioni sono guidate da soggetti mediocri, a volte provenienti dai ranghi burocratici della categoria organizzata in corporazione. Le corporazioni sono caratterizzate da una progressiva scalata al potere del ceto burocratico.

Tutto quanto detto sopra è dimostrabile attraverso la lettura della Newsletter di Ottobre dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia, piccolo paradigma di tutte le corporazioni. L'ultimo strumento inventato dalle corporazioni si chiama accreditamento, qualcosa di simile ai vecchi elenchi di "fornitore della Real Casa". Per esercitare una professione non bastano più una laurea, un master, un'abilitazione, una tassa annuale versata all'Ordine: occorre farsi accreditare. La qual cosa consiste in una ulteriore tassa che alimenta la burocrazia, ma soprattutto nella disamina da parte di burocrati dei "fattori di accreditamento" di chi vuole esercitare la professione.

A coloro che si affacciano oggi al mondo del lavoro stiamo lasciando un tetro "carcere cartaceo"!