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La psicologia dell'ottimismo (Guido Contessa)

Il mito americano è stato basato sulla favola che "ognuno può diventare Presidente". E' la stessa psicologia del film di Capra "la vita è una cosa meravigliosa". E' la stessa dell'ufficiale che dice "Tieni duro, andrà tutto bene!" al soldato morente, con le gambe perse su una mina e il corpo riempito di pallottole. E' la stessa che fa dire "E' tutto finito, è passato!" al malato che piange perchè gli hanno appena amputato un braccio senza anestesia. In psicologia queste affermazioni vengono chiamate "profezia che si autoavvera". Se pensiamo bene, le cose andranno bene. Se pensiamo male, le cose andranno male. L'ottimismo è la base del successo.

Questa psicologia non è diversa da quella che per secoli ha governato le azioni umane. Solo che al posto dell'ottimismo c'era la religiosità. Essere religioso e avere fede negli dei o in Dio procurava il paradiso dopo la morte e la felicità in vita. E' la stessa psicologia che governa ancora oggi il mondo islamico. L'Illuminismo ha tentato di sostituire la fede con la ragione, ma è durato meno di sue secoli.

Oggi l'Occidente è dominato dalla religione dell'ottimismo. Obama è stato eletto a furor di popolo al grido di "Possiamo farlo!" e anche se nessuno ha ancora capito cosa possiamo fare, tutti sembrano certi che lo faremo. Addirittura il Nobel per la pace viene dato ad Obama, con l'idea che lo indurrà a fare meno guerre. E se il presidente aumenta le truppe in Afghanistan non c'è problema...."andrà tutto bene!". Le coste del Golfo del Messico stanno trasformandosi in una fogna, ma siamo ottimisti, veniamo rassicurati che prima o poi il petrolio cesserà di sgorgare.

Arriva la crisi economica mondiale e tutti non fanno che annunciare che finirà (senza sottolineare i danni permanenti che ha fatto). La disoccupazione arriva a percentuali di due cifre e gli psicologi dell'ottimismo fanno notare che chi non trova lavoro manca di tenacia e fiducia in se stesso. Le imprese che chiudono sono quelle che non credono e non investono nel futuro, non quelle che hanno perso i clienti e si sono visti rifiutare i fidi bancari. Milioni di famiglie stanno tornando a mangiare solo pane e pasta, ma vengono invitate all'ottimismo con la notizia che ci sono Paesi limitrofi nei quali anche il pane a la pasta scarseggiano.

La fede è certamente importante, ma sostituirla in toto alla ragione ha una sola funzione: colpevolizzare. Se non sei felice, non hai un lavoro, una casa, una famiglia è perchè non hai abbastanza fede, non sei ottimista: è solo colpa tua. La colpevolizzazione è stata da sempre la più potente arma del potere politico, religioso, economico, burocratico e familiare. L'equazione infelicità uguale mancanza di fede e ottimismo, scoraggia la ricerca razionale di altre cause e mette il potere al riparo dal giudizio. Le rivoluzioni francese, americana e russa, il Risorgimento e la Resistenza non sarebbero mai esistiti se i popoli fossero stati anestetizzati con la psicologia dell'ottimismo: i cambiamenti sono possibili solo solo se pensiamo che l'esistente non sia accettabile e che "passerà" e "tutto andrà bene" solo con una radicale sterzata.