2. Università e professioni sociali


Cronologia delle lauree

Il trivio o trivium, in epoca medievale (IV-V secolo d.C.), stava ad indicare ad un tempo tre arti liberali ed il loro insegnamento. Ad esso seguiva tematicamente il quadrivio. Il Trivium riguardava tre discipline filosofico-letterarie:

  • grammatica, ovvero la lingua latina;
  • retorica, cioè l'arte di comporre un discorso e di parlare in pubblico;
  • dialettica, cioè la filosofia.

Il quadrivio (in latino, quadrivium, letteralmente "quattro vie"), in epoca medievale (IV-V secolo d.C.) , indicava, assieme al trivio, la formazione scolastica delle arti liberali, propedeutica all'insegnamento della teologia e della filosofia.Esso comprendeva quattro discipline attribuite alla sfera matematica:

  • aritmetica
  • geometria
  • astronomia
  • musica

A Bologna i primi studi furono: diritto, logica, astronomia, medicina, per poi aggiungere anche teologia, greco ed ebraico. La più antica università d’Italia, sarebbe quella di Parma, fondata nel 987 come scuola di diritto per la formazione di notai, ma non ha avuto un’attività continuativa fino ad oggi.

Nell’antichità e per buona parte del Medioevo i costruttori si chiamavano architetti o meccanici.
Il nome di ingegnere compare verso il dodicesimo secolo: coloro che sono addetti alla manutenzione delle strade e dei corsi d’acqua e alla realizzazione dei primi catasti vengono chiamati "pubblici aestimatores, libellatores aquarum, inzigneri".
Un decreto di Lodovico il Moro (1452-1508), stabilisce una distinzione fra i "magistri fabrorum", ingegneri e architetti e i "periti aestimatores", geometri, fissando per questi ultimi una tariffa meno elevata.
Dalla metà del XVI secolo nello Stato di Milano il conferimento della “patente” di ingegnere spetta al Collegio degli Ingegneri, un organo corporativo al quale compete la tutela della professione e la verifica del possesso dei requisiti professionali (il tirocinio) e di nascita (l’appartenenza a una famiglia socialmente distinta) richiesti per l’esercizio della professione. Con l’arrivo di Napoleone, il Collegio degli Ingegneri viene soppresso e la formazione degli ingegneri avviene in ambito universitario per la parte scientifica e presso lo studio di un ingegnere abilitato per la parte pratica.

La psicologia nasce come scienza intorno alla seconda metà dell’800 ed esattamente nel 1879 ad opera di Wundt (1832-1920). La sua comparsa ufficiale , come professione, si fa risalire alla pubblicazione, nel 1913, dell'opera "La psicologia e l'efficienza industriale" di Hugo Münsterberg, anche se il primo atto riconosciuto di intervento in azienda è del 1910, quando Jean Michel Lahy utilizzò per la prima volta dei test psicoattitudinali per la selezione del personale operaio. La nascita di un corso di laurea è ufficialmente sancita con l'approvazione dei decreti 183 del 21 luglio 1971 (istituzione di un corso di laurea in psicologia nella facoltà di magistero a Roma) e 279 del 5 novembre 1971 (istituzione di un corso di laurea in psicologia nella facoltà di magistero a Padova). Ma è soltanto con la legge del 18 febbraio 1989, n.56, che si può parlare da un punto di vista giuridico, di un ruolo professionale per lo psicologo. Infatti dopo tante difficoltà è stata approvata la legge promossa con forza e determinazione dal senatore e psicologo Adriano Ossicini e proprio per questo conosciuta come "legge Ossicini".

Nell'anno accademico 1936 nacque la facoltà di magistero con il corso di diploma di laurea di 4 anni in pedagogia, rimasto in vigore fino al 1993-1994, quando nacque la facoltà di scienze della formazione e furono introdotti in diverse università nuovi corsi di diploma di laurea 4 anni in scienze dell'educazione con indirizzi.

La professione di animatore è nata col primo corso della Regione Lombardia, Isameps e AIATEL nel 1973.

La professioni sociali (pedagogista, educatore, psicologo, animatore, formatore, ecc.) sono nate negli Anni Sessanta, ma hanno ottenuto un certo riconoscimento nei due decenni successivi. Esse hanno sancito, in pieno Welfare che il "benessere" non è cosa da lasciare alla carità e al volontariato, come secoli prima è stato riconosciuto per l'edilizia o la medicina. La responsabilità professionale di medici o architetti era già riconosciuta nel codice di Hammurabi (1792-1750 a.C.). Quella di psicologi, formatori, educatori e animatori ha dovuto attendere oltre 3500 anni per essere riconosciuta, seguendo tutto il travagliato persorso del cristianesimo, dell'umanesimo e dell'illuminismo.
Malgrado l'Italia sia stata la culla dell'università, si è concentrata per secoli su culture e professioni non strettamente "umane", a parte la medicina. Solo col Walfare l'università a risposto al bisogno di figure professionali dedicate allo sviluppo e alla cura immateriali degli individui.

Oggi stiamo tornando al Medio Evo con la Caritas, il Banco Alimentare e le mense di S.Egidio. Cioè alla pura carità che sostituisce i diritti. La cura degli anziani torna alla dame di S.Vincenzo con le badanti, semi-volontarie e sfruttate. La cura dei disabili torna a carico della famiglia. Educazione e animazione vengono rimesse nelle mani dei sacerdoti, dei fratelli maggiori o di finti volontari sotto-pagati.