3. L'umanesimo nel XXII secolo
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1. Orazione in onore del Welfare State
"Amici, concittadini, colleghi prestatemi ascolto; io vengo a seppellire il Welfare, non a lodarlo. Il male che gli uomini fanno sopravvive loro; il bene è spesso sepolto con le loro ossa; e così sia del Welfare. I nobili turbocapitalisti, i finanzieri, i liberali, il regime, hanno detto che il Welfare era ambizioso: voleva umanizzare il pianeta. Se così era, fu un ben grave difetto: e gravemente il Welfare ne ha pagato il fio. Qui, col permesso del regime e degli altri ché il regime è il migliore possibile, e così sono tutti i suoi sostenitori io vengo a parlare al funerale del Welfare. Il Welfare fu il culmine dell'umanesimo: ma il regime dice che fu ambizioso; e il regime è il migliore possibile. La scuola dell'Obbligo, lo Statuto dei Lavoratori, la legge Basaglia, il divorzio, il lavoro sociale come professione sono solo alcune delle cose che dobbiamo al Welfare. Eppure il regime dice che il Welfare era inutile utopia, e il regime è il migliore possibile Non parlo, no, per smentire ciò che il regime dice, ma qui io sono per dire ciò che so. Tutti amaste il Welfare una volta, né senza ragione: quale ragione vi trattiene dunque dal piangerlo? O colleghi, se io fossi disposto ad eccitarvi il cuore e la mente alla ribellione ed al furore, farei un torto al regime, il quale, lo sapete tutti, è fatto da uomini donore: e non voglio far loro torto: preferisco piuttosto far torto al Welfare, far torto a me stesso e a voi, che far torto a sì onorata gente. Se avete lacrime, preparatevi a spargerle adesso. Tutti conoscete la Storia: fu la sinistra a invocare il Welfare contro secoli di elemosine e carità. E il Welfare fu la prima ragione di esistere della sinistra. Giudicate, o dèi, quanto caramente la sinistra lo amava! Questo fu il più crudele colpo di tutti, quando il Welfare fu ucciso fu per mano della sinistra. Oh, qual caduta fu quella, miei colleghi! Allora io e voi, e tutti noi cademmo, mentre il sanguinoso tradimento trionfava sopra di noi. Oh, ora voi piangete; e, maccorgo, voi sentite il morso della pietà: queste son generose gocce. Coloro che han commesso questa azione sono uomini donore; quali private cause di rancore essi abbiano, ahimè, io ignoro, che li hanno indotti a commetterla; essi sono saggi ed uomini donore, e, senza dubbio, con ragioni vi risponderanno. Non vengo, amici, a rapirvi il cuore. Non sono un oratore; bensì, quale tutti mi conoscete, un uomo semplice e franco, che amava il Welfare; e ciò ben sanno coloro che mi han dato il permesso di parlare in pubblico di lui: perché io non ho né lingegno, ne la facondia, né labilità, né il gesto, né laccento, né la potenza di parola per scaldare il sangue degli uomini: io non parlo che alla buona. Il Welfare Ci lascia l'idea che l'uomo, ogni singolo uomo, sia al centro dell'universo e compito della Società, dello Stato e della politica è quello di servire l'uomo, non servirsene. Questo era il Welfare che è durato mezzo secolo! Quando ne verrà un altro simile?" 2. Welfare morto, umanesimo di nuovo nell'ombra I nipoti dei nostri nipoti, nel XXII secolo, dovranno cercare polverosi testi in poche e polverose biblioteche. Nessuno parlerà loro del patrimonio librario, culturale ed esperienziale delle scienze umane e sociali. Semplicemente perchè l'interesse per l'umano sarà quasi sparito, e le professioni sociali sostituite dalla carità di stampo medievale e rinascimentale. Cesare era un essere umano, ucciso da una congiura di
altri esseri umani. Il Welfare è un'idea, un'astrazione, ucciso
da una congiura di idee e astrazioni più forti. Il prevalere
dei valori economici su quelli umani può essere considerato il
capo della congiura, affiancato da altri valori che hanno sottomesso
l'umanesimo: lo statalismo e il legalismo. La centralità dell'umano
è stata conquistata dopo secoli di lotte conto lo statalismo
assolutista, il legalismo slegato dal consenso, il capitalismo prima
dell'aristocrazia e poi della borghesia. Perché l'umanesimo e il welfare tornino ad avere un ruolo nel XXII secolo occorre che arretrino lo statalismo, il legalismo burocratico e il capitalismo. Lo statalismo dovrà essere bilanciato dal localismo e dall'iniziativa privata dei cittadini. Il legalismo burocratico dovrà essere attenuato dalla partecipazione e dalla legalità consensuale. Il capitalismo dovrà essere contenuto dal ritorno alla supremazione dell'umano. Quando saremo pronti, occorrerà una miniera
della memoria delle scienze e dell pratiche sociali, disponibile per
tutti e in tutto il mondo. |