Umanesimo e professioni sociali: passato e futuro (Guido Contessa, 2021)

1. Prima del Welfare

Grecia

In Grecia era diffusa l’idea che solo il kalos (il bello) fosse compatibile con l’agathos (il buono). Fatta questa premessa, anche le regole imposte da Licurgo a Sparta risultano giustificabili. “I genitori non avevano diritto di allevare i figli, ma dovevano portarli in un luogo chiamato tesche, dove gli anziani esaminavano il bambino: se lo vedevano sano e robusto ne disponevano l'allevamento e gli assegnavano in anticipo una porzione di terreno demaniale; se invece lo trovavano gracile e malfatto, ordinavano che fosse gettato in una voragine del monte Taigeto, detta Apotete. Non conveniva infatti né alla polis né al bambino stesso che fosse lasciato crescere per restare sempre debole e dal fisico infelice. [...]” (Plutarco, “Le vite”).

L’idea che ci dovesse una selezione tra le persone “migliori”, da avvantaggiare, e le “peggiori”, da allontanare ed escludere, torna anche nelle parole della “Repubblica” di Platone: «Se dobbiamo tener conto – risposi – di ciò che abbiamo già ammesso, conviene che gli uomini migliori si accoppino con le donne migliori il più spesso possibile e che, al contrario, i peggiori si uniscano con le peggiori, meno che si può; e se si vuole che il gregge sia veramente di razza occorre che i nati dai primi vengano allevati; non invece quelli degli altri. E questa trama, nel suo complesso, deve essere tenuta all’oscuro di tutti, tranne che dei reggitori, se si desidera che il gruppo dei guardiani sia per lo più al sicuro da sedizioni». (Repubblica, V)

Roma

Nell’antica Roma l’approccio non era molto diverso: i bambini con deformazioni evidenti venivano soppressi al momento della nascita, gli altri se entro i 3 anni mostravano segni di sordità venivano eliminati in quanto incapaci di apprendere. “Un bambino chiaramente deformato deve essere condannato a morte”

I Romani utilizzavano la rupe Tarpea. Anche nel mondo latino vediamo un accostamento tra malattia e volontà degli dei, i quali però non erano ritenuti gli unici responsabili, ma le cause di molti disturbi mentali dell’uomo sono individuabili anche nel lusso, nell’ avidità e in molti vizi che opprimono l’animo umano.
Rimane tuttavia l’idea dell’emarginazione e peggio ancora dell’eliminazione dei malati incurabili, come possiamo vedere dalle parole di Lucio Seneca:
“Soffochiamo i nati mostruosi, anche se fossero nostri figli. Se sono venuti al mondo deformi o minorati dovremo annegarli. Ma non per cattiveria. Ma perché è ragionevole separare esseri umani sani da quelli inutili…” ( De Ira, libro I)

Cristianesimo

Con l’avvento del Cristianesimo pare verificarsi un cambio di mentalità : l’approccio alla malattia è caratterizzato da pietà e protezione partendo dal presupposto che si è tutti figli di Dio. Una notevole regressione avviene dopo l’elezione di papa Gregorio Magno che affermava “Una anima sana non trova albergo in un corpo tumefatto”. Con questo atteggiamento ci si inoltra nel medioevo.

Eugenetica

Fondatore dell’eugenetica fu il cugino di Charles Darwin, Francis Galton (1822-1911), che si interessò molto all’ereditarietà compiendo studi statistici su quella fisica e su quella psichica. Si appassionò alla criminologia, sono noti i suoi studi sulle impronte digitali e la sua definizione del criminale “ereditario”. Egli divenne famoso e stimato alla pari di unaltro scienziato dell’epoca, l’antropologo e psichiatra italiano Cesare Lombroso (1835-1909), fondatore dell’antropologia
criminale e autore della prima classificazione degli esseri inferiori che fu poi ripresa dal nazismo. Secondo le sue teorie i criminali nascono tali, hanno infatti conformazione del cranio diversa dalla nostra, pertanto sono irrecuperabili, è inutile punirli, quindi l’umanità ha il diritto e dovere di difendersi estirpando il male da se stessa.

Agli inizi del XX secolo ormai l’eugenetica era un’ideologia scientifica che aveva contagiato molti Stati e molti illustri scienziati e premi Nobel. Tra i più conosciuti citiamo Konrad Lorenz, John Langdon Down, colui che identificò la sindrome a cui diede il nome, Alexander Graham Bell.

L’America per prima, usando l’eugenetica per classificare razze inferiori, respinse immigrati e proibì matrimoni misti. Tra il 1907 e il 1909 in qualche Stato americano cominciarono a verificarsi i primi casi di sterilizzazione coatta. Pochi anni dopo, in molte democrazie europee iniziò la sterilizzazioni dei malati di
mente. Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca e Svizzera per un quarantennio, dagli anni trenta agli anni settanta, attuarono politiche eugenetiche e promulgarono leggi per la sterilizzazione di intere categorie di persone.
Quanto agli Stati Uniti, essi furono i primi ad attuare politiche eugenetiche nei confronti degli immigrati e ad attuare un programma di sterilizzazione su bambini americani ritardati mentali. In Germania la sterilizzazione coatta fu praticata dal 1933 al 1945, in Svezia dal 1935 al 1976, negli USA dagli anni venti agli anni sessanta: in Svezia in 41 anni furono sterilizzate 62 mila persone, negli USA quasi 100 mila, in Germania 410 mila.

L’Italia, pur non arrivando ad alcuna applicazione pratica dell’eugenetica, non fu insensibile al fascino di questa ideologia scientifica. Infatti, quando nel 1920 in Germania venne pubblicato il libro “Il permesso di annientare vite indegne di essere vissute”, dove gli autori, lo psichiatra Alfred Hoche ed il giurista Karl
Binding sostenevano il diritto dello Stato all’uccisione di esseri definiti “persone mentalmente vuote” “gusci vuoti di esseri umani” “mangiatori inutili”, questo libro ebbe una certa eco anche in Italia dove, non dimentichiamo, c’era già il Lombroso con le sue classificazioni e la sua smisurata collezione di crani.

2. Ministoria della pietas

Una legge di Solone (638 a.C.-558 a.C.) , prevedeva che chi, a causa della propria invalidità non potesse svolgere una professione con cui mantenersi e non dispensasse di un patrimonio di almeno due mine, avesse diritto a un sussidio da parte della polis. Lisia (445 a.C.-Atene, 380 a.C) , nell’orazione XXIV definita più comunemente “Orazione per l’invalido”, fa leva sul sentimento della compassione, basando le sue repliche su accattivanti appelli alla pietà, per riuscire a far ottenere nuovamente il sussidio al suo assistito disabile. Nel suo discorso Lisia afferma: “Io pur colpito da una simile disgrazia, sono comunque un cittadino migliore di lui. Sono convinto infatti, consiglieri, che bisogna porre rimedio alle infermità del corpo con le virtù dello spirito.”

Le prime tracce documentali della solidarietà orgnizzata risalgono alla fondazione della Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Firenze (1244), che è attiva ancora oggi.
Le confraternite di dame della Carità vengono istituite a partire dal 1617 da Vincenzo de' Paoli (1581-1660) per il servizio a domicilio dei poveri e degli ammalati.
Tra il 1500 e il 1600, si hanno alcune tracce dei primi tentativi di educare le persone interessate da sordità, con Girolamo Cardano (1508-1576).
Intorno al 1600 i malati di mente vengono tolti dal fastidio quotidiano nelle strade con la convinzione che guarire i folli sia una impresa impossibile. Si comincia ad adattare vecchie costruzioni a manicomi, lontano dall’abitato e ben recintati: una forma di internamento, di clausura a vita.
Una prima forma di Stato sociale, o più esattamente di Stato assistenziale, venne introdotta nel 1601 in Inghilterra con la promulgazione delle leggi sui poveri (Poor Law). Queste leggi prevedevano l'assistenza alle famiglie povere.
In Gran Bretagna, una casa di lavoro era un'istituzione totale in cui a chi non era in grado di mantenersi finanziariamente veniva offerto alloggio e lavoro. (In Scozia, erano generalmente conosciuti come case per i poveri . Il primo uso noto del termine casa di lavoro risale al 1631.
Nel 1700 si sperimentano i primi metodi educativi per le persone cieche (Hauy e Pinel).

Con il passare del XIX secolo, le case di lavoro in Inghilterra divennero sempre più rifugi per anziani, infermi e malati piuttosto che per i poveri normodotati, e nel 1929 fu approvata una legislazione per consentire alle autorità locali di assumere le infermerie dei ricoveri come ospedali municipali. Sebbene le case di lavoro furono formalmente abolite dalla stessa legislazione nel 1930, molte continuarono sotto la loro nuova denominazione di Istituzioni di Pubblica Assistenza sotto il controllo delle autorità locali. Non è stato fino al National Assistance Act del 1948 che le ultime vestigia della legge sui poveri scomparvero, e con esse le case di lavoro.

La letteratura ha offerto quadri completi delle condizioni di emarginazione del XIX secolo: "I miserabili" è del 1862; "Oliver Twist" è del 1837-1839 ma viene tradotto in Italia nel 1942.

L'Esercito della Salvezza (in inglese Salvation Army) è un movimento internazionale evangelico, fondato a Londra nel 1865 da William Booth, che lascia la Chiesa metodista nella quale era ministro di culto per iniziare un'opera umanitaria nei bassifondi di Londra, con lo scopo di diffondere il cristianesimo e portare aiuto ai bisognosi.

Le Società di Mutuo Soccorso nacquero come esperienze di associazionismo e mutualità, coeve alla protoindustria, per rispondere alla necessità di forme di autodifesa del mondo del lavoro. Dopo l'ondata rivoluzionaria del 1848 la loro diffusione subisce un notevole incremento grazie alle concessione di costituzioni liberali negli antichi Stati italiani.

Nel 1883 nacque, in Germania, l'assicurazione sociale, introdotta dal cancelliere Otto von Bismarck per favorire la riduzione della mortalità e degli infortuni nei luoghi di lavoro e per istituire una prima forma di previdenza sociale.

La prima società nazionale per la prevenzione della crudeltà a danno dei fanciulli fu fondata a Londra nel 1884.

Il primo concetto di gioventù fu quello del "giovane promettente", nato alla fine del XVIII sec. all'interno della borghesia colta, sullo sfondo dell'ottimismo culturale illuminista. Per gioventù si intendevano allora gli adolescenti, che grazie all'educazione sviluppavano personalità autonome.La prima opera scientifica in cui l'adolescenza è descritta come una fase cruciale dell'esistenza, da indagare e interpretare con metodi empirici, è "Adolescence", pubblicata dallo psicologo G. Stanley Hall nel 1904. Prima d'allora l'adolescenza non esisteva, e nemmeno la gioventù: c'erano solo bambini e adulti.

E' faticoso ammetterlo ma il padre del welfare nord-europeo è la politica sociale del fascismi che comprendeva le riforme dei settori della previdenza, assistenza sociale e sanitaria, effettuate in Italia dal 1922 al 1943. L'Opera Nazionale Maternità e Infanzia è del 1925 (abolita solo nel 1975).

3. Il Welfare State

Il 1942 fu l'anno in cui, nel Regno Unito, la sicurezza sociale compì un decisivo passo avanti grazie al cosiddetto Rapporto Beveridge, stilato dall'economista William Beveridge, che introdusse e definì i concetti di sanità pubblica e pensione sociale per i cittadini.“Dalla culla alla tomba”, era il celebre motto del piano Beveridge nell'Inghilterra del dopoguerra, secondo il quale il welfare doveva proteggere le persone dalla nascita alla morte. Tali proposte vennero attuate dal laburista Clement Attlee, divenuto Primo ministro nel 1945. Fu la Svezia, nel 1948, il primo paese ad introdurre la pensione popolare fondata sul diritto di nascita. Il welfare divenne così universale ed eguagliò i diritti civili e politici acquisiti, appunto, alla nascita.

La dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 1948 aggiunse tra i diritti fondamentali anche la sicurezza personale.

In un villaggio a nord di Londra, nel 1948 ebbero inizio i primi giochi di Stoke Mandeville, diventati in seguito le attuali Paralimpiadi.
Il termine Paralimpiade definisce l'Olimpiade, estiva e invernale, riservata agli atleti disabili, che si disputa circa due settimane dopo la chiusura dei Giochi Olimpici, nella stessa sede e negli stessi impianti. La prima Paralimpiade estiva si tenne nel 1960, a Roma, grazie ad una idea del chirurgo Antonio Maglio. Fu proprio Roma ad anticipare i tempi, gemellando il più prestigioso degli eventi agonistici di sempre, l'Olimpiade, alla IX edizione dei Giochi internazionali di Stoke-Mandeville riservati unicamente agli atleti paraplegici.

L’Assemblea delle Nazioni Unite, nel dicembre del 2006, approva la Convenzione sui diritti delle persone disabili che ha il compito di “promuovere, proteggere e garantire il pieno e uguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone disabili, e promuovere il rispetto per la loro intrinseca dignità” .