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Scienze e professioni sociali: 150 anni dimenticati |
L'interesse per l'umano è sempre esistito. Da Aristotele ai sapienti romani, dai filosofi medievali a quelli del Rinascimento c'è sempre stata un'attenzione all'uomo e ai suoi problemi, ma si trattava di un interesse teorico, diluito nella filosofia o nella religione. E' con la Rivoluzione francese, coi Lumi, che possiamo datare l'inizio di un interesse specifico per i singoli esseri umani, la loro mente e il loro sistema percettivo ed emotivo. La psicologia infantile e l'educazione sono state il primo oggetto di studio post-rinascimentale con Comenio che scrisse il suo "Didactica magna" fra il 1633 e il 1638. Un secolo dopo, e pochi anni prima della Rivoluzione, Jean-Jacques Rousseau pubblica "Émile, ou De l'éducation" (1762). Dopo l'Illuminismo, per tutto l'Ottocento, è stata un'esplosione
di studi fondativi delle scienze umane e sociali. Auguste Comte
scive "Piano dei lavori scientifici necessari per riorganizzare
la società" nel 1822, dando inizio alla sociologia moderna.
Anche se già un secolo prima, Montesquieu con "Lettere
persiane"(1721), aveva dato vita alla prima "sociologia"
della Francia. Tutto il Novecento ha registrato una produzione sterminata di testi miliari e cattedre universitarie nelle scienze umane e sociali, in parallelo col fatto che il secolo può anche ssere definito come quello del primato dell'individuo. Nel bene e nel male il XX secolo è quello che ha messo al centro come vittima o come carnefice, ogni singolo essere umano , secolarizzato ed emancipato dalla religione e dalla tradizione. Questo ha favorito il moltiplicarsi degli sforzi per capire il comportamento degli esseri umani, singoli e aggregati, e il modo con cui imparano e cambiano. Per la prima volta nella storia, le scienze umane e sociali ripercorrono la storia delle scienze "dure" come la matematica, la fisica, la chimica. Non si limitano a studiare l'uomo come le scienze tradizionali studiavano la natura. Ma come esse, applicano le teorie alla pratica. Le scienze tradizionali hanno dato vita alle professioni di ingegnere, chimico, statistico, con tutte le specializzazioni derivate. Le nuove scienze umane e sociali creano decine di figure professionali, per applicare la sociologia, la psicologia e la pedagogia. Sociologi del territorio e dell'economia, dello spettacolo e della devianza; assistenti sociali; psicologi, psicoterapeuti e psicoanalisti, psicologi del lavoro, di gruppo, della coppia, dell'età evolutiva e della terza età; pedagogisti, educatori, animatori: sono solo alcune delle professioni sociali prodotte nel XX secolo, grazie allo sviluppo delle scienze corrispondenti ed al progressivo interesse per il benessere degli individui. Alla fine del Novecento, l'Occidente ha iniziato il suo declino.
La crisi ha reso progressivamente meno centrali gli esseri umani,
insieme alla secolarizzazione e all'Illuminismo. La cultura è
per molti versi tornata al medio evo. Economia, finanza, religione,
potere sono tornati ad avere una centralità che la rivoluzione
francese aveva contenuto. |