20 anni di lavoro - ARIPS 1978 -1998
PROMETEO IN AZIONE
L'ESPERIENZA DEL MASTER GENITORI DEL PROGETTO PROdiGIO
raccontata dai partecipanti al corso

Siamo tutte venute a conoscenza del progetto "Master Genitori" di Pro.di.Gio tramite la struttura scolastica. Il progetto inizialmente doveva essere rivolto ai genitori dei ragazzi delle scuole medie, ma è stato poi esteso anche a quelli degli ultimi due anni delle scuole elementari. Data l'importanza dell'argomento ed il numero elevato dei possibili utenti, ci aspettavamo una considerevole affluenza. Al colloquio di selezione, invece, si sono trovate poco più di una dozzina di persone, forse anche a causa della pubblicità inadeguata fatta dalla struttura pubblica. Tutto ciò non ci ha scoraggiato, convinte che questo corso potesse essere un occasione da non perdere, anche se i motivi per partecipare, di ognuna di noi, erano abbastanza differenti.
Il corso era articolato in due fasi: la prima aveva l'obiettivo di aiutarci a riflettere sui rapporti fra noi ed i nostri figli; la
seconda di fornirci capacità di conduzione di gruppi di genitori. Per alcune è stata un’esperienza nuova, altre avevano già avuto modo di sperimentare questa metodologia di lavoro, che comunque ha aiutato tutte ad aprire gli occhi. .
Ci è stato fatto capire subito che l'atteggiamento giusto era quello di porsi con la massima disponibilità, apertura e sincerità, pronte a mettersi in gioco, ad affrontare anche momenti difficili, che ci sono stati. Si sa, una strada tutta in pianura non è neppure divertente e così, tra una discesa ed una salita, fra qualche nodo in gola ed un sacco di risate, abbiamo vissuto un'esperienza vera, abbiamo incontrato persone vere, abbiamo ascoltato storie, problemi, dolori e gioie.
Il clima era tale per cui ognuna raccontava di sè con grande profondità, con apertura e fiducia, come solo un gruppo ben condotto poteva permettere.
Già durante il primo incontro, quando parlavano degli aspetti positivi e negativi dei nostri genitori, sono enerse storie "forti", intime, personali. Sembrava, da un lato del tutto naturale e, dall'altro lato, a casa, a freddo, incredibile che tra perfetti sconosciuti ognuno si fosse "scoperto" fino a quel punto. E poi ancora, decidere i temi degli incontri successivi al primo, sembrava tutto così semplice.....
Sembrava che potessimo affrontare qualsiasi argomento; sembrava che tutti i temi ci avrebbero toccato nello stesso modo. Invece nessuno dei presenti si dimenticherà l'incontro sui "conflitti non risolti con i propri genitori".
Dire che ne siamo rimasse scosse è forse troppo poco. Anche chi era convinta dì aver combattuto battaglie estreme nella sua adolescenza e giovinezza, se ne è tornata a casa a riflettere su quanto avesse evitato i conflitti con papà e mamma ed ora cercasse di evitarli con i propri figli. Un po' bastonate, non ci dimentichiamo neppure oggi che parlare di conflitti non è acqua di rose e che agire i conflitti è diverso dal pensare di averli vissuti.
In tutte le serate, comunque, emergevano i problemi, quelli quotidiani: con la scuola, con gli altri bambini, con i mariti.... le incomprensioni di tutti i giorni con i nostri ragazzini.

Forse emergeva anche il grande bisogno di uscire da un isolamento che spesso, nelle nostre giornate frenetiche, diventa condizione di vita. Troppo prese dai ritmi, ci dimentichiamo di fermarci, di riflettere, di ascoltare.... gli altri e i nostri figli.
Scoprivamo di giorno in giorno di aver perso le regole certe trasmesseci dai nostri genitori e che il modello di riferimento era spesso solo negativo: non essere come loro.
Dove trovare nuovi valori? Qualcuno sentiva il bisogno di ricevere risposte precise, ma tutte (almeno noi che lavoriamo ancora insieme) abbiamo scoperto l’importanza di aprire il cuore, di ascoltare, di ascoltarci per trovare dentro di noi le risposte giuste, pur nel confronto con gli altri.
Quando poi siamo passate alla seconda fase del corso, ci siamo trovate di fronte ad un'esperienza ancora diversa, che da una parte ci incuriosiva ma dall'altra ci intimoriva un po’. Oltre ad acquisire delle conoscenze tecniche che ci permettessero di organizzare, dal punto di vista pratico, una riunione gruppo (compresa la preparazione di eventuali volantini informativi ecc..) ci siamo dovute confrontare con la vera e propria conduzione.
Le difficoltà non sono mancate, nonostante i conduttori facessero di tutto per metterci a nostro agio, guidandoci e aiutandoci in ogni situazione. Qualcuna si offriva più facilmente, altre erano più reticenti, ma alla fine tutte hanno fatto la propria piccola esperienza di conduzione.
Quando il corso è finito, ci è stato detto che avremmo potuto continuare, che avevamo percorso una parte di strada significativa, ma noi ci aspettavamo una prosecuzione, un approfondimento o almeno un accompagnamento verso il nostro obiettivo: organizzare e gestire altre iniziative simili.
Nonostante inzialmente ci fosse stato promesso questo supporto, non è stato cosi; abbiamo atteso, come brave allieve, che qualcuno pensasse a noi, troppo ingenue per credere che saremmo state "scaricate". Eravamo rimaste in 10 dei 12 partecipanti iniziali, abbiamo incominciato ad incontrarci tra di noi, a sperimentare, parlare, progettare. Abbiamo imparato che è necessario procedere per piccoli passi e che non bisogna mai scoraggiarsi.
Ad un certo punto del percorso abbiamo avuto bisogno di una ricarica da parte dei conduttori del corso. Da quel momento siamo state più operative.Ci siamo date un nome "Progetto incontro", siamo state in geado di elaborare una proposta e anche così coraggiose da presentarle ad una scuola media.... che non l'ha approvata!
Nonostante tutto siamo riuscite a non scoraggiarci, ma anzi a migliorare preparazione e progettazione; abbiamo dedicato tempo al nostro rapporto con l'esterno, ma anche, molto, alla nostra crescita personale e soprattutto di gruppo.

Siamo ora in 5 "compagne di viaggio" e abbiamo finalmente cominciato a lavorare. Il nostro progetto è stato approvato da un Circlo Didattico. Abbiamo lavorato con i genitori, li abbiamo ascoltati ed aiutati a confrontarsi fra di loro. Ci sembra di poter giudicare l'esperienza più che positiva e soprattutto ripetibile.
Il nostro grazie va all'équipe di ARIPS che c ha permesso di arrivare fino a qui e che ha supervisionato il nostro lavoro con i genitori.