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DA NOTIZIARIO N. 34 - luglio-dicembre 1992 |
XXII
LABORATORIO DI DINAMICHE DI GRUPPO E DI COMUNITA
IL GIOCATORE DI POKER (il rischio, la sfida, lazzardo) Esiste un fenomeno sociale costante che in certi periodi appare più visibile che in altri e che trae il suo interesse da una intuitiva relazione con la situazione storica e sociale. Si tratta della tendenza, molto diffusa tra i giovani, ma ora anche nel mondo adulto, a competere col destino, sfidare la sorte, misurarsi col limite. I giovani esprimono questa tendenza con certe folli corse in auto o in moto; con lassunzione di sostanze eccitanti; con la passione per sport pericolosi come il deltaplano, il parapendio, il free-climbing. Gli adulti si impegnano in traversate desertiche, oceaniche e polari; fanno la coda ai vari Camel Trophy; spendono miliardi in tutti i giochi dazzardo possibili; lottano per la Americas Cup. Si tratta dellemersione dellistinto di morte, che preme sotto la soglia del benessere dOccidente; oppure del bisogno di avventura, rafforzato da una società ipercontrollata; oppure ancora di una disperata ricerca di identità e vitalità per confronto con lannullamento e la fine? Daltro canto viviamo in unepoca di passaggio, per cui il rischio e la sfida sono una necessità quotidiana per la ricerca di un nuovo assetto planetario. Il problema è quello di definire il confine tra rischio ragionevole, sfida calcolata, e azzardo cieco: e il giocatore di poker sembra la perfetta metafora della sintesi fra queste tre dimensioni. Quanto di abbandono
al caso e di azione volontaria e consapevole esiste nella assunzione
dei rischi? Cosa separa il folle cieco e suicida dal coraggioso che
affronta le sfide e supera i limiti? Per cercare insieme
risposte a queste ed altre domande, ARIPS propone il suo XXI Laboratorio
secondo lormai collaudato modello di sintesi tra il metodo autocentrato
la simulazione.
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