|
DA NOTIZIARIO N. 49 estate 1998 |
20 ANNI DI LAVORO: LE GIORNATE DI STUDIO VERSO LA CONCLUSIONE di Margherita Sberna Dalla formazione psicologica al marketing sociale: le tappe di un cammino lungo 20 anni. La scorsa primavera è stata per lAssociazione una delle più ricche di incontri e riflessioni da molto tempo in qua: conferma che i festeggiamenti sono utili e non solo occasioni di svago! In marzo, la giornata sulla formazione psicologica realizzata alla Facoltà di Psicologia dellUniversità di Padova ha preso in esame la situazione da più punti di vista, sottolineando lesistenza di numerosi problemi dei quali anche lOrdine degli Psicologi dovrebbe occuparsi per garantire la qualità e gli spazi professionali. Problematica ed anche un po polemica, ma estremamente aderente alla realtà, è stata la relazione di Bellotto che ha avuto il coraggio di evidenziare gli elementi critici di una Facoltà che rischia il collasso. Il vero problema rimane comunque quello della professionalità di chi si occupa di formazione, sia come didatta di Psicologia, sia come sviluppo delle competenze psicologiche, soprattutto in un periodo in cui il mercato è in continua espansione. La successiva giornata di studio era dedicata alle Comunità Terapeutiche ed a ciò che ne determina la qualità. Lincontro era organizzato un po diversamente rispetto agli altri e prevedeva un momento di lavoro di gruppo per far esprimere gli operatori presenti sulla base di stimoli su tre diversi aspetti delle C.T.: lorganizzazione, il metodo di lavoro, gli operatori e le loro caratteristiche. Questo è un tema caro ad Arips che periodicamente se ne occupa per fare il punto della situazione, anche alla luce dellevoluzione legislativa e delle problematiche emergenti. E stato un piacere essere ospitati da La Genovesa, una delle poche Comunità private e laiche esistenti in Italia, con cui abbiamo cominciato a collaborare fin dallinizio di Arips e di cui con piacere abbiamo registrato levoluzione e lespansione. Anche in questa occasione abbiamo potuto constatare limpegno, la serietà, lacutezza degli operatori, spesso più esperti e consapevoli di quanto pensano i legislatori focalizzati in molti casi su questioni burocratico-formali. I dirigenti e i funzionari presenti hanno mostrato di conoscere la situazione e di avere grande interesse alla qualità degli interventi e al patrimonio accumulato da chi opera concretamente da anni nel settore. Ci pare un buon segno! I due successivi incontri hanno affrontato il tema della valutazione da due punti di vista. Il pomeriggio allUniversità di Bologna, ospiti del Prof. Piazzi ordinario di sociologia, era focalizzato più sul problema della misura dellarea dellimmateriale, mentre a Cremona, ospiti del SERT, linteresse era relativo alla prevenzione. A Bologna è stato interessante scoprire, una volta di più, come anche il mondo materiale abbia strumenti di misura frutto di convenzioni. Resta sempre un fatto curioso (si fa per dire): scoprire che solo gli studiosi di scienze umane, psicologi in testa, soffrono di un complesso di inferiorità atavico che li fa sentire in colpa ogni volta che parlano di soggettività. Sulla prevenzione si sono alternati interventi teorici a descrizioni di esperienze. La presenza della dr.ssa Andreoli, della Regione Lombardia, fa sperare che la strategia della prevenzione prenda sempre più spazio e che gli interventi territoriali si moltiplichino. |