TEAMBUILDING 2 - 19
maggio 2008 - M.Sberna torna
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Unità 1 + 2
L'idea è di ripercorrere la vita del gruppo attraverso
la lettura di contenuti, metodi, processi e dinamiche.
Parto chiedendo come vanno le riunioni d'équipe, ma in
realtà ne hanno fatta solo una + un'altra ma con la Francescato
x comunicazioni di vario genere. "Costretti", entrano cmq più
nel dettaglio esprimendo più chiaramente la loro posizione
in merito che si riassume nella preferenza x il lavoro in coppie
e nel ritenere alcuni argomenti di scarso interesse in relazione
con la loro specifica professionalità. Si esplorano,
benchè superficialmente, questioni che riguardano il
potere e la leadership; il rapporto fra libertà ed autonomia
di azione; il grado di fiducia interpersonale, la responsabilità,
la delega, l'emotività nel gruppo. Particolare spazio
è stato dedicato al concetto di interdipendenza (già
esplorato) e alla descrizione di situazioni concrete inerenti.
C'è un clima piuttosto depresso e il contributo
alla discussione è dato in modo diverso dai presenti
con silenzio quasi completo delle due Lorena.
Unità 3 + 4
Nel pomeriggio, x vivacizzare, faccio compilare la scheda 2
sui ruoli, che poi viene messa da parte.
Quindi faccio due altri veloci esercizi che richiedono un lavoro
di gruppo (domino creativo con le parole - ad una parola stimolo
si associano altre parole che poi devono essere utilizzate per
formare frasi di senso compiuto, possibilmente collegate fra
loro) e la presa di decisione (il canotto di salvataggio).
Analizziamo quindi ciò che è successo collegando
il tutto con le risposte date alla griglia iniziale.
Commenti:
- Sono sempre piuttosto sulle difensive e reticenti a riconoscere
i loro comportamenti;
- Non sembrano molto interessati a modificare la situazione
attuale dell'équipe;
- Mi pare che la referente sia una sorta di sintesi fra
leader e capro espiatorio/agnello sacrificale;
- L'informale continua ad essere usato in termini manipolativi.
- Io sono percepita come bloccante, anche se poi dalle
loro affermazioni il comportamento abituale non è
diverso da quello adottato nella formazione.