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MONITOR -Monitorare
la comunita'
A cura di Guido Contessa, Ignazio Drudi, M. Vittoria
Sardella (Dicembre 1998) |
(NOTA: questa e' la presentazione
del monitor applicata nel 1998 ad un'area di 13 comuni per
conto di una Asl della provincia di Varese) Relazione
finale Parti 1 - 2 - 3 - 4 |
PREMESSA..........................................................................................
1. LA METODOLOGIA DEL MONITOR.........................................
2. LE AREE E GLI INDICATORI.....................................................
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PREMESSA
La capacità di intercettare e leggere segnali
che provengono dal contesto che si è chiamati a governare
è sicuramente una delle funzioni più rilevanti che sono
oggi richieste a coloro che si occupano di servizi pubblici.
Dopo molti anni di sostanziale trascuratezza, i primi sintomi
del diffondersi di una cultura della valutazione quantitativa
si stanno manifestando in diversi settori. D'altra parte,
la osservazione sistematica di una situazione è una premessa
indispensabile per superare l'ottica degli interventi in
fase di emergenza e tentare di imboccare la strada dell'intervento,
se non preventivo, almeno precoce. Un tale cambiamento di
ottica richiede una riorganizzazione complessiva del modo
di concepire ed attuare l'organizzazione dei servizi pubblici,
ma prima ancora implica la capacità di tenere sotto controllo
il funzionamento della macchina che si sta guidando. Una
operazione simile è straordinariamente complicata quando
il contesto in cui si opera è costituito da realtà multiformi
e variegate, composte da una pluralità di soggetti che inviano
segnali deboli e contraddittori e che soprattutto non sono
state usualmente oggetto di misura ed osservazione sistematica.
Le comunità territoriali, intese come insieme di relazioni,
come entità spazialmente e temporalmente definite, sono
l'interlocutore di molti fornitori di servizi pubblici.
E' l'insieme aggrovigliato di percorsi di agio, disagio
e transizione che costituisce lo "sfondo" sul
quale si innesta il lavoro dei servizi sanitari territoriali.Una
analogia con quanto abbiamo sott'occhio nelle nostre auto
aiuta a chiarire la filosofia del "Monitor". Il
funzionamento di un'automobile viene tenuto costantemente
sotto controllo da chi la guida. I cruscotti delle nostre
auto sono sempre più pieni di lancette e spie, alcune hanno
addirittura un piccolo computer che esamina in tempo reale
le condizioni di funzionamento del motore!Come
mai chi ha il compito di guidare comunità non può
disporre di un sistema simile per il controllo e la prevenzione
dei problemi che possono presentarsi mentre la comunità
viaggia? Da queste schematiche considerazioni
è nata l'idea di costruire un meccanismo di monitoraggio
delle realtà territoriali, al fine di misurarne periodicamente
lo stato di salute. Il Monitor, la cui metodologia è presentata
in queste pagine, è un tentativo di affrontare questi problemi.
1. LA METODOLOGIA DEL MONITOR
La filosofia che guida il Monitor è mutuata proprio dall'analogia
con le spie dell'auto: ci sono dei sensori che raccolgono
dati sulle singole parti del motore, questi dati vengono
convogliati verso un pannello centrale (il cruscotto)
osservando il quale il guidatore può decidere se
e come intervenire.Questo approccio deriva
da numerose esperienze che ARIPS ha compiuto in questi
anni nella costruzione di Osservatori permanenti di comunità.
Da questi precedenti è emerso con chiarezza che il problema
principale da affrontare non risiede solo nella raccolta
di nuovi dati, quanto nella difficoltà a conoscere, raccogliere,
coordinare, dati già raccolti da enti diversi e non coordinati.
In altri termini, i sensori che controllano
pezzi di motore spesso ci sono, ma non ci sono i fili
che portano l'informazione al guidatore, né‚ tanto meno,
esiste il cruscotto. D'altra parte, il guidatore non sa
né come si costruisce il cruscotto né saprebbe come interpretare
i segnali delle spie.L'obiettivo di questo
manuale è quello di spiegare dove sono i sensori (i dati),
come collegare i fili (come raccoglierli), come costruire
il cruscotto e come interpretare le spie (in che modo
leggere i dati). Fuor di metafora,
il processo di osservazione di una realtà territoriale
si configura come un vero e proprio processo di misura,
in quanto tale richiede una operazione di selezione che
esalta alcuni aspetti e ne lascia in ombra altri. In altri
termini pone un problema di scelta al misuratore e un
problema di consenso a che vuole utilizzare quelle misure.
Pertanto la costruzione di indicatori di misura rimane
sostanzialmente una operazione convenzionale, utile, se
genera una discussione che può anche portare alla
sua totale negazione a patto che alla convenzione negata
se ne sostituisca una nuova maggiormente condivisa. In
questo senso la misura è un processo in divenire e qualsiasi
sua cristallizzazione ha lo stesso limite di un fotogramma
in un film: non dà l'idea della trama. Secondo
questo modo di porre le cose, non esiste "la misura",
né la ricetta ottima per ottenere buone misure, i principi
su cui si il processo si fonda hanno costantemente bisogno
di una situazione concreta in cui mettersi alla prova
per poter acquisire una effettiva utilità. Pertanto l'idea
di poter proporre un manuale universalmente valido ha
senso solo se un tale manuale si riferisce ad una concreta
situazione temporalmente e spazialmente definita. Questo
manuale è perciò riferito ad una situazione specifica
(i comuni della ASL di Varese, ex ambito territoriale
n. 2) ed è compilato alla fine del 1998. Il
processo di misura che abbiamo descritto, in estrema sintesi,
richiede di identificare le variabili e gli indicatori
delle situazioni di agio, disagio e transizione e di misurarli
periodicamente. Concretamente
si tratta di percorrere le fasi schematicamente elencate
di seguito:
1. Definizione delle aree da monitorare
2. Identificazione delle variabili significative
per ciascuna area
3. Definizione degli indicatori che
misurano ciascuna variabile
4. Censimento sulla disponibilità e
reperibilità degli indicatori
5. Rilevazione degli indicatori, che
significa: raccolta di informazioni
6. Ricostruzione del cammino all'indietro
per ricostruire la valutazione complessiva: da una pluralità
di indicatori alla variabile che misurano, da più variabili
alla valutazione di un'area, dalla sintesi delle aree
alla verifica dello stato di salute del sistema.
Nei paragrafi che seguono sono
riportate per ciascuna area, concordata con i responsabili
della ASL, le variabili individuate e gli indicatori che
è stato possibile definire.
2. LE AREE E GLI INDICATORI
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La definizione dello scenario di sfondo di una
realtà complessa come quella rappresentata dal territorio di
più Comuni richiede evidentemente alcune assunzioni che, per
quanto articolate, rappresentano in ogni caso una semplificazione
del quadro generale. Si compie, cioè, già in questa fase preliminare
un primo passo della convenzione che porterà alla misura. Nel
caso qui descritto la selezione è stato il frutto di una serie
di incontri con i responsabili della ASL ed è caratterizzato
da una soluzione di compromesso tra le risorse finanziarie disponibili
e le esigenze di lettura estesa al territorio di 13 comuni.
Il secondo passo del processo ha l'obiettivo di individuare,
per ognuna di queste aree, uno o più indicatori che funzionino
da spie della situazione.
Naturalmente, il progetto e la convenzione iniziale
hanno subito modificazioni nel corso della effettiva ricerca delle
informazioni necessarie, come è descritto nel paragrafo seguente.
Non sempre è stato possibile trovare dati relativi allo stesso
periodo temporale ed, inoltre, in alcuni casi i dati erano disaggregati
a livello di circoscrizione, a volte per comune e, addirittura,
a volte solo a livello provinciale. Per altre variabili non è
stato possibile reperire alcuna informazione, mentre alcuni indicatori
non previsti inizialmente sono stati costruiti sulla base delle
informazioni disponibili. La risultante
di questo è riportata di seguito, le aree e gli indicatori illustrati
ripercorrono la sequenza di tavole prodotte.
INDICATORI DEMOGRAFICI
|
Popolazione residente |
Ammontare degli iscritti all’anagrafe al 31-12-97 |
Tasso naturale |
Differenza nati-morti nel 1997 per 1000 residenti |
Tasso migratorio |
Differenza immigrati-emigrati nel 1997 per 1000
residenti |
INDICATORI DEL MERCATO DEL LAVORO
Disponibili per comune solo
al 1991 (censimento)
|
Tasso di attività |
Attivi (Occupati+disoccupati) per 100 residenti |
Tasso di disoccupazione |
Disoccupati per 100 attivi |
Tasso di disoccupazione
giovanile |
Disoccupati da
15 a 25 anni per 100 attivi da 15 a 25 anni |
INDICATORI RELATIVI ALL’ISTRUZIONE
|
SCOLARITA’ |
Tasso di scolarità elementare |
Iscritti alle scuole elementari nel 1996 per 100
residenti dai 6 ai 10 anni |
Tasso di scolarità medie inferiori |
Iscritti alle medie inferiori nel 1996 per 100
residenti dagli 11 ai 13 anni |
Tasso di scolarità medie superiori |
Iscritti alle medie superiori nel 1996 per 100
residenti dai 14 ai 18 anni |
SCUOLA ELEMENTARE |
Tasso di ripetenza |
Alunni ripetenti nel 1996 per 100 iscritti |
Tasso di inserimento |
Handicappati inseriti nel 1996 per 100 iscritti |
Presenza di stranieri |
Alunni stranieri nel 1996 per 100 iscritti |
SCUOLA MEDIA INFERIORE |
Tasso di non frequenza |
Alunni che non frequentano nel 1996 per 100 iscritti
|
Tasso di abbandono |
Abbandoni nel 1996 per 100 iscritti |
Tasso di ripetenza |
Alunni
ripetenti nel 1996 per 100 iscritti |
INDICATORI DI BENESSERE ECONOMICO
|
REDDITO E RICCHEZZA |
|
Reddito medio |
Reddito lordo medio per contribuente IRPEF (milioni
di lire 1994) |
Imposte pagate |
Imposta IRPEF media (milioni di lire 1994) |
Risparmio |
Depositi bancari per residente maggiorenne (milioni
di lire 1996) |
ALTRI INDICATORI DI BENESSERE |
|
Tasso di diffusione TV |
Numero di residenti per abbonamento RAI |
Tasso di diffusione telefoni |
Numero di residenti per telefono familiare |
Tasso di diffusione auto |
Numero di residenti
per auto circolanti |
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INDICATORI DI DISAGIO
|
Tasso di assistenza handicappati |
Numero di Handicappati assistiti per 1000 residenti |
Tasso di assistenza tossicodipendenti |
Numero di tossicodipendenti assistiti e segnalati per 1000
residenti |
Dinamica della tossicodipendenza |
Variazione percentuale 1996
– 1997 dei tossicodipendenti assistiti e segnalati |
INDICATORI RELATIVI ALL’ENTE COMUNALE
|
Peso istruzione |
Percentuale di spese per istruzione sul totale
delle uscite comunali anno 1995 |
Peso azioni sociali |
Percentuale di spese per azioni sociali sul totale
delle uscite comunali anno 1995 |
Spesa istruzione pro-capite |
Spesa per istruzione per residente (migliaia di
lire) anno 1995 |
Spesa sociale pro-capite |
Spesa per azioni
sociali (migliaia di lire) anno 1995 |
INDICATORI DI SINTESI
Al fine di sintetizzare le numerose informazioni è stato definito
un indicatore sintetico di disagio che, per ciascuna area, e
per il complesso delle aree riassume le condizioni di ciascun
comune. L’indicatore è basato sulla posizione relativa di ciascun
comune rispetto a quattro situazioni tipo: l’insieme dei 13
comuni, la provincia di Varese, la regione Lombardia e l’Italia.Ad
ogni situazione di confronto è attribuito un valore pari a 25
punti percentuali. Per ogni comune il punteggio è costruito
come segue: ad esempio si consideri il tasso di disoccupazione,
se un comune ha un tasso di disoccupazione superiore alla media
dei 13 comuni totalizza 25 punti (nessun punto se superiore),
allo stesso modo se il tasso di disoccupazione è superiore alla
media provinciale si aggiungono altri 25 punti, lo stesso si
fa per la regione e l’Italia.In questo modo se un
comune ha un tasso di disoccupazione superiore a tutte e quattro
le medie considerate totalizzerà 100 punti (0 punti se la disoccupazione
è minore rispetto a tutte le situazioni).Il punteggio
sintetico per ciascuna area è ottenuto facendo la media dei
punteggi relativi all’area e quello complessivo mediando tutti
i punteggi di tutti gli indicatori. Questo procedimento fornisce
una misura sintetica dello stato di disagio di ciascun comune. L’elenco
degli indicatori contiene anche la lista delle informazioni
che sono state reperite ed utilizzate, nel capitolo che segue,
sono descritte le operazioni effettuate sul campo per trovare
i dati di base. Come si vedrà si sono incontrati non pochi problemi,
tanto che si è dovuto ricorrere a fonti di informazione alternative.
Alla fine del capitolo seguente si darà conto, distintamente
per ciascuna variabile utilizzata della fonte di informazione
impiegata.
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