Gli
uomini della preistoria erano meglio di noi
Non esiste un pianeta B, ma serve un'umanità
B (Guido Contessa, 2023)
Malgrado i continui allarmi del circo massmediatico,
il pianeta terra non è affatto in pericolo.
Non servono un pianeta B, nè i viaggi su
Marte. Il pianeta è in uno dei suoi ciclici
cambiamenti. Davvero in pericolo è l'umanità
col suo attuale stile di vita che, se non si adatta
e non cambia, rischia di sparire. Il problema è
che mentre i nostri antenati preistorici hanno dato
prova di forza, razionalità, e adattamento
noi sembriamo del tutto deboli, irrazionali e incapaci
di adattarci.
Glaciazioni e isostasie
Gli uomini della preistoria hanno saputo affrontare
almeno 6 ere glaciali, quando l'umanità viveva
con una temperatura di 7,8 gradi perenni. Noi restiamo
paralizzati se cade 1 metro di neve. Naturalmente
gli antenati hanno dovuto subire anche 6 rimbalzi
post glaciali (isostasia): un processo geologico
che avviene alla fine delle ere glaciali quando
i ghiacciai continentali si sciolgono, e la crosta
terrestre, liberata dal peso, si risolleva. I geologi
stanno cercando di capire quali effetti sortirà
il rimbalzo post glaciale con l'attuale scioglimento
delle calotte glaciali. Siamo terrorizzati dalla
progressiva scomparsa dei ghiacciai, dai terremoti
e dagli tsunami.
Desertificazioni
In un tempo lontano il deserto del Sahara era una
distesa verde e rigogliosa, dove si nuotava e si
pescava. Poi, tra 6.000 e 4.000 anni fa, l'intera
regione si trasformò nel deserto che conosciamo
oggi. La desertificazione del Sahara sarebbe all'origine
della lunga e drammatica siccità che si verificò
dall'altra parte del mondo, nel sud-est asiatico,
tra i 5.000 e i 4.000 anni fa, e a causa del quale
avvennero radicali mutamenti sociali e imponenti
migrazioni di massa. La civiltà supertecnologica
non riesce a fronteggiare un paio di estati di siccità.
I nostri antenati hanno camminato per migliaia di
chilometri per trovare fiumi su cui fondare città,
e sono migrati quando (come ad Ur) i fiumi si spostavano.
Hanno inventato modi per portare l'acqua nel deserto,
come a Petra.
Inondazioni
La civiltà sumera è nata sull'Eufrate,
quella egiziana sul Nilo, quella kmer sul Mecong
e tutte hanno dovuto e saputo fronteggare straripamenti
e inondazioni. Gli egiziani hanno addirittura fondato
la loro storia secolare sulle inondazioni e sul
fango portato dal Nilo ogni anno. Noi supermoderni
viviamo nel terrore per ogni torrente che straripa.
Migrazioni epocali
Forse 70-75 000 anni fa, dalla parte orientale
dell'Africa del Nord parte un'espansione che segue
la costa meridionale dell'Asia, fino all'India ed
al Sud Est asiatico. Dal Sud Est asiatico partono
due rami: uno verso Nord, in Cina (67 000 anni fa),
l'altro si dirige a Sud fino alla Nuova Guinea e
all'Australia (60 000-55 000 anni fa). 45-40 000
anni fa, ha inizio il popolamento del Medio Oriente
a partire dall'Asia del Sud e dall'Africa nordorientale.
Verso 40 000 anni fa ha inizio il popolamento dell'Europa
dal Sud Est (Medioriente) e dall'Est (Asia). L'ultima
grande espansione è quella delle lingue altaiche
che, cominciata 2300 anni fa, continua fin quasi
ai nostri giorni, sostituendo le lingue indoeuropee
che erano parlate precedentemente in Asia centrale
e in Turchia.
Oltre, alla certezza che esistono sul pianeta solo
razze miste, oggi siamo atterriti dallo spostamento
di qualche migliaio di esseri umani dal sud al nord
e dall'est all'ovest.
Divinità
Non avendo nessuna scienza e solo pochissime tecniche,
l'umanità preistorica ha dovuto inventarsi
delle divinità cui attribuire tutti i poteri
che non aveva. La Grande Madre, anche Grande Dea,
o Dea Madre, è una divinità femminile
primordiale, rinvenibile in forme molto diversificate
in una vasta gamma di culture, civiltà e
popolazioni di varie aree del mondo a partire dalla
preistoria, sia nel periodo paleolitico, sia in
quello neolitico. Oggi abbiamo le scienze e le tecniche,
ma le usiamo per scopi futili o discutibili quindi
continuiamo a ricorrere alle divinità che
chiamiamo danaro, Stato, star dello sport e dello
spettacolo.
Dinosauri
L'umanità della preistoria non aveva a che
fare con l'invasione di topi, api assassine, cinghiali,
orsi, gabbiani, pappagalli, e pesci equatoiali.
Doveva vedersela con dinosauri e pterosauri ma ha
imparato a difendersi, e sopravvivere.
Conclusioni
Il pianeta B non serve, non serve Marte. Stiamo
scoprendo che il massimo della complessità
è anche il massimo della fragilità.
Il pianeta non è in pericolo, lo sono l'umanità
e l'attuale stile di vita. Serve dunque un'umanità
B diversa da quella odierna, capace di adattarsi
ed imparare concentrando tutte le risorse nella
soluzione dei problemi reali.
Dobbiamo imparare a gestire il clima freddo
e il clima caldo. Dobbiamo reinventare un'edilizia
e un'urbanistica che ci difendano da terremoti
e inondazioni. Dobbiamo fronteggiare le prossime
crisi dell'acqua, le cicliche siccità
e la desertificazione. Dobbiamo accettare il
fatto che i confini e gli Stati nazionali sono un
rottame dei 3 secoli passati, e che le migrazioni
sono un diritto inalienabile perchè il
pianeta è di tutti. Dobbiamo impare a gestire
anche le migrazioni degli animali che da
sempre accompagnano quelle degli umani. Dobbiamo
ammettere che, se ci serve Dio, è meglio
che sia la Grande Madre, il Sole, o quello di Abramo
piuttosto che il danaro, lo Stato o lo star system.
NOTA > Le informazioni sono tratte da
Wikipedia
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